Nei giorni in cui a Roma è stato presentato il Comitato “Società Civile per il NO al Referendum costituzionale” è stato anche avviato il percorso per un nuovo referendum attraverso la raccolta di 500.000 firme.
Sui nuovi scenari che si aprono l’Avvocato Roberto Lamacchia, Co-presidente dei G.D. e che fa parte del Comitato Direttivo del Comitato, sottolinea come:
“per la campagna referendaria si è costituito il Comitato sopra citato costituito da piccole e grandi associazioni che si occupano di questi temi; purtroppo i tempi per la campagna referendaria sono molto stretti ed allora, ben venga l’iniziativa di un gruppo di cittadini, tra cui alcuni esponenti dei G.D., volta a presentare un quesito referendario identico al primo, ma con qualche piccola aggiunta, intorno al quale si tratta di raccogliere le 500.000 firme, raccoglibili on line. Questo potrebbe consentire di allungare i tempi della campagna referendaria e quindi permettere una maggiore informazione ai cittadini”.
Si è costituito a Roma lo scorso 19 dicembre il Comitato “Società Civile per il NO al Referendum costituzionale” sulla riforma Meloni-Nordio, volgarmente detto il referendum sulla superazione delle carriere. Il Comitato è nato con lo scopo di “organizzare, coordinare e sostenere tutte le iniziative di sostegno al No nel referendum”.
L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici è tra le prime associazioni firmatarie insieme a molte realtà associative, sindacali e della società civile, come Cgil, Anpi, Acli, Auser, Libera, Libertà e Giustizia, Legambiente, Salviamo la costituzione, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Sbilanciamoci, Articolo 21, Pax Christi, il Centro per la riforma dello stato, Medicina Democratica, i Comitati per il no ad ogni autonomia differenziata, Movimenti per l’acqua bene comune, i Lavoratori precari della giustizia, Insieme per la giustizia, Comma 2 lavoro e dignità, la Rete della conoscenza, la Rete degli studenti medi, l’Unione degli universitari, i Costituziobalisti per il No.
L’Avvocato Roberto Lamacchia Co-presidente dei GD è nel Consiglio Direttivo del Comitato insieme ad autorevoli esponenti della società italiana, come Rosy Bindi, Christian Ferrari, Giuseppe Gesmundo, Gianfranco Pagliarulo, Daniela Padoan, Carlo Testini, Italo Sandroni, Silvia Albano, Gaetano Azzariti, Gianpiero Cioffredi, Benedetta Tobagi, Giulio Marcon, Alfiero Grandi, Simone Rossi, Maria Agostina Cabiddu, Francesco Pallante.
Il Comitato ha svolto la sua prima conferenza stampa il 20 dicembre 2025 nella sala dell’Istituto Don Sturzo a Roma, in cui sono state ricordate le molte motivazioni che supportano la scelta di mobilitarsi per il NO al referendum racchiuse nello slogan: perché votare No? “Per difendere Giustizia, Costituzione, Democrazia”.
Sempre nella Conferenza stampa è stato sottolineato come le associazioni, realtà, sindacati che hanno scelto di promuovere il Comitato siano seriamente preoccupate per l’insieme di interventi fatti dal governo Meloni che stanno riducendo gli spazi di libertà, alterando gli equilibri democratici per lasciare spazio ad un’autoritarismo sempre più insopportabile.
Il Comitato ha lanciato un primo grosso appuntamento pubblico per il 10 gennaio 2026 a Roma mentre da subito per chiunque voglia aderire al Comitato la mail di riferimento è adesioni@referendumgiustizia2026.it.
Le prime mosse del Comitato saranno richiedere un incontro con il Comitato promosso dalla Associazione Nazionale Magistrati ed anche con le forze politiche che hanno promosso il referendum per sostenere le ragioni del No. Contemporaneamente anche i promotori del nuovo quesito referendario stanno prendendo contatto con il Comitato per discutere insieme come muoversi.
Nelle prossime settimane si delineranno gli scenari che faranno dell’inizio del 2026 un periodo importante per contribuire a fermare le derive autoritarie sottese alla cosidetta riforma della giustizia che vuole fare il governo Meloni.





