CSM: le mancate dimissioni della consigliera Natoli causano un vulnus all’autorevolezza dell’organo di autogoverno della magistratura

L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici esprime viva deplorazione per la vicenda che ha coinvolto l’avvocata Rosanna Natoli, componente laica del CSM assegnata alla Sezione disciplinare, che avrebbe convocato nel proprio studio una giudice per discutere con la stessa del procedimento disciplinare che la riguardava e concordare la relativa strategia difensiva. Non solo perché la consigliera Natoli, secondo quanto emerge dalle prove raccolte e depositate dal predetto magistrato, avrebbe consapevolmente e deliberatamente violato i basilari doveri di riservatezza che presiedono all’esercizio di una funzione così delicata; ma soprattutto perché, nonostante la vicenda abbia causato un grave e perdurante imbarazzo a un organo di rilevanza costituzionale ed allo stesso Presidente della Repubblica, che lo presiede, l’interessata ha caparbiamente rifiutato di rassegnare le dimissioni dal proprio incarico di consigliera, senza che la maggioranza di governo od il partito del quale ella costituisce espressione siano ufficialmente intervenuti per invitarla a un doveroso passo indietro per ragioni di opportunità. 

La vicenda, la cui rilevanza penale è attualmente al vaglio delle competenti autorità, rischia così di ledere irrimediabilmente il prestigio e l’autorevolezza del CSM (già messi a dura prova da noti e recenti fatti di cronaca) e di indurre nell’opinione pubblica la percezione della magistratura come una casta i cui membri si ritengono iuribus soluti, potendo fare affidamento su procedimenti disciplinari opportunamente “addomesticati”; ciò, in un contesto e in un momento storico nel quale, sia sul piano politico che su quello mediatico, si moltiplicano i tentativi di screditare e delegittimare il potere giudiziario, quale premessa per indebolirlo e tentare di condizionarne l’operato.

Non sfugga, peraltro, che la logica spartitoria e lottizzatoria che da tempo impronta la designazione dei membri laici del CSM ha finito con il renderli potenziali terminali di logiche ed interessi ben lontani da quelli che dovrebbero qualificarne il ruolo, di fatto vanificando la funzione loro assegnata dall’ordinamento.

L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici, nel confermare il proprio impegno nella promozione di una cultura della giurisdizione rispettosa dei principi costituzionali e nel ribadire la necessità che tutti i poteri dello Stato cooperino lealmente alla tutela del prestigio e dell’autorevolezza delle istituzioni, auspica le dimissioni immediate della consigliera Natoli dall’incarico di componente laica del CSM.

 

24 agosto 2024

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI