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A Lampedusa diritto e politica tornino ad avere cittadinanza
Redazione 27 giugno 2019 15:46
Comunicato sulla vicenda della nave Sea Watch 3

Il governo italiano ha gravissime responsabilità per quanto sta accadendo davanti all'isola di Lampedusa.
Si ripete una situazione che rischia di produrre conseguenze drammatiche.
La nave Sea Watch 3, della omonima ong tedesca, ha salvato dal mare centinaia di vite umane.
Da 15 giorni ospita a bordo 42 persone, tra cui due minori, stremate, malate, ferite dalle torture subite in Libia.
Dopo averle salvate dall'annegamento, per 14 giorni ha cercato invano di ottenere l'intervento di diverse autorità statali, competenti o per bandiera o per vicinanza alla sua posizione, perché fossero consentiti lo sbarco e le cure di innocenti.
Negato ogni aiuto e nell'estrema situazione creatasi a bordo, è stata costretta ad oltrepassare il limite delle acque internazionali dirigendosi versi il porto piu' vicino e sicuro.
La Sea Watch 3, dopo essersi fermata per 24 ore a 3 miglia dalla costa, si trova ora ad un solo miglio dalla costa di Lampedusa. 
Ma nonostante a bordo si trovino persone che hanno solo bisogno di essere salvate, dopo essere state sin troppo a lungo in balia del mare e di un clima torrido che mette in pericolo la salute e la sicurezza di chi si trova a bordo, lo Stato italiano, personificato da soggetti irresponsabili e primi colpevoli delle violazioni di fondamentali leggi internazionali, dopo aver inviato due imbarcazioni della Guardia di Finanza per impedire l'accesso al porto e aver schierato i Carabinieri sulla costa, ora intima addirittura l'alt.
Una decisione assurda e un inspiegabile dispiego di forze dell'ordine per impedire la salvezza di 42 tra donne, uomini e ragazzi.
Nel frattempo, sulle coste siciliane negli ultimi due giorni sono sbarcate 91 persone, fatte accedere da imbarcazioni non identificate e non fermate dalle autorità italiane: 10 di queste sono scese a Lampedusa la notte scorsa mentre Sea Watch è ancora bloccata a 5 minuti dall'approdo.
Il ministro dell'Interno italiano, che schiera forze dell'ordine di fronte a persone inermi e bisognose di cure, ha minacciato di non disporre la registrazione di chi accede al territorio nazionale, manifestamente in violazione delle regole del trattato europeo di Dublino.
Contemporaneamente ha sollecitato, rivolgendosi alla magistratura e violando così platealmente ogni elementare regola costituzionale di divisione dei poteri, l'arresto dell'equipaggio della Sea Watch e il sequestro della nave.
Tutto questo sta accadendo nel nostro Paese e tutto questo è diventato insopportabile.
Diritto e politica sembrano non avere più cittadinanza nella nostra nazione.
L'associazione nazionale Giuristi Democratici chiede con ferma determinazione che sia disposto ogni necessario e dovuto intervento istituzionale affinché la situazione —di cui ancora una volta il nostro Paese, in termini di umanità e rispetto dei diritti fondamentali della persona umana, si rende protagonista nella peggiore delle sue accezioni— venga risolta subito e all'insegna della protezione e dell'accoglienza di creature innocenti.
I Giuristi Democratici saranno presenti da oggi a Lampedusa con una propria rappresentanza e assumeranno ogni iniziativa giuridica affinché alla persistente violazione dei diritti umani venga posta fine.
Facciamo appello a tutte le associazioni sociali, giuridiche, umanitarie italiane, affinché si possa predisporre ogni iniziativa per contrastare, come componenti della società civile italiana, condotte istituzionali esplicitamente poste in essere in violazione dei diritti umani fondamentali.

 

27 giugno 2019

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI