Il libro “Oltre il potere. Una prospettiva giuridica per le lotte sociali” – Momo Edizioni sviluppa, sistematizza e allarga il lavoro contenuto nel Libro bianco dell’Associazione Giuristi Democratici. Il volume, frutto di contributi elaborati collettivamente, spazia tra molteplici aspetti per stimolare la ricerca di una visione complessiva e coordinata, utile non solo agli addetti ai lavori del mondo giuridico.
La presentazione del volume in quarta di copertina evidenzia già la peculiarità di un lavoro oltre modo necessario in un momento in cui il protagonismo sociale, soprattutto delle nuove generazioni, si riaffaccia prepotentemente nelle piazze e nelle iniziative che attraversano le nostre città.
“Uno dei nodi cruciali della nostra epoca è il progressivo abbandono di una visione sistematica della società. Ne derivano la frammentazione delle idee e delle proposte e la rinuncia a disegnare complessivamente e coerentemente il sistema. L’associazione Giuristi Democratici nel corso degli anni ha profuso il proprio impegno concreto e ha sviluppato un dibattito interno proficuo e vivace. A un certo punto si è deciso di fare un salto di qualità. Provare a rendere coerenti analisi e proposte di trasformazione. Un concetto guida è stato determinante: l’attacco e il superamento del potere.”
Puoi ordinare il libro “Oltre il potere. Una prospettiva giuridica per le lotte sociali”:
- presso Momo Edizioni
- nelle librerie in tutta Italia
All’Avv. Pietro Adami, che ha curato il volume e scritto la premessa abbiamo chiesto quali sono gli aspetti essenziali che fanno di “Oltre il potere. Una prospettiva giuridica per le lotte sociali” un libro utile ed importante da leggere.
INTERVISTA ALL’AVV. PIETRO ADAMI
* Qual è il fine del libro “Oltre il potere. Una prospettiva giuridica per le lotte sociali”?
Il fine del libro è quello di mettere a sistema una serie di riflessioni effettuate dai Giuristi Democratici negli ultimi anni. Ci riferiamo a riflessioni che non sono mai solo teoriche ma derivano da un’esperienza di impegno, di difesa, di cause portate avanti e di vicende seguite direttamente nel campo del reale. Le conoscenze che abbiamo voluto socializzare non sono astratte, derivano dal nostro lavoro al fianco dei movimenti o nell’ambito delle battaglie che ci hanno visto impegnati, come quelle referendarie —pensiamo al referendum sull’acqua o quello sulla riforma costituzionale— o da esperienze di difesa di singoli individui. Questo bagaglio di esperienze ci ha portato a maturare delle convinzioni.
Negli anni passati avevamo iniziato un lavoro embrionale per raccogliere non solo i nostri saperi ma anche le nostre proposte di riforma. Siamo partiti da questo e nelle nostre assemblee abbiamo deciso insieme di voler provare a mettere all’interno di un’unica riflessione non solo tutto quello che abbiamo “pensato”, ma anche quelle che sono le nostre proposte di riforma per la società e quindi del sistema.
La nostra è un’associazione variegata sia come componenti, avvocati, magistrati, funzionari, docenti e studenti universitari e settori di cui si occupa, diritto penale, amministrativo, civile, del lavoro, internazionale (ndr: per via della complessità del tema non abbiamo messo nulla di ‘internazionale’; semmai faremo una seconda opera). A partire da questa complessità e ricchezza abbiamo scelto di provare a vedere se riuscivamo a costruire un testo in cui ci fosse sicuramente analisi ma anche una prospettiva di riforma. Elaborare insieme e proporre quello che noi vorremmo, mettendo volta per volta anche una sorta di conclusione rispetto a come dovrebbe cambiare la normativa a nostro giudizio.
È stato un processo complesso. Abbiamo costituito delle commissioni settoriali che hanno discusso e proposto testi che poi abbiamo insieme elaborato, per certi versi sfrondato per cercare di avere un’uniformità comunicativa. Abbiamo cercato di rimodulare parti di pura riflessione, senza mai dimenticare i concetti fondamentali, per arrivare a centrare il punto: la norma oggi è così e deve cambiare in questi termini.
Il libro è redatto dall’Associazione Nazionale Giuristi Democratici, ma non è un libro per giuristi. Le proposte di riforma, per esempio, del diritto del lavoro, sulla reintroduzione dell’articolo 18, sono proposte di riforma giuridica in cui il cambiamento della norma è finalizzato a un cambiamento di rapporti sul posto di lavoro.
Non è un libro per i giuristi, è invece al contrario un libro dei giuristi, che deriva da quello che hanno raccolto all’interno della società e che si rivolge alla società con delle proposte. Proposte per il diritto di famiglia, il diritto del lavoro, sulla partecipazione democratica. I capitoli sono tanti, arrivando a proposte dettagliate sia in alcuni settori meno appariscenti, che in quelli più alla ribalta. Facciamo l’esempio del carcere: ci sono una serie di proposte concrete per la gestione della situazione carceraria. Quando abbiamo fatto circolare attraverso i nostri circuiti la prima versione del libro, abbiamo avuto una serie di indicazioni di ritorno, che abbiamo discusso e tenuto presenti all’interno della versione finale.
Il fine del libro è quello di offrire un programma di trasformazione della società, almeno sotto alcuni aspetti, che sia coordinato e che discenda da un’idea di fondo.
* Il metodo che avete scelto per redigere il libro rappresenta una sperimentazione innovativa che si affianca alle finalità del volume. Ne puoi parlare brevemente?
Il metodo è partecipato. Se ne parla sempre, ma una cosa è dirlo e un’altra farlo. Abbiamo voluto farlo realmente. Ci abbiamo messo diversi anni. Se vuoi veramente che le cose emergano dal tessuto sociale, dai movimenti, dagli incontri, devi ascoltare veramente quello che emerge e poi elaborarlo. Il materiale che emerge è in forma di bisogni e deve essere trasformato in una proposta normativa. In questo sta il nostro ruolo: trasformare il bisogno in una proposta normativa.
È un lavoro che non finisce. Ci sono ancora altri settori, altri aspetti della nostra vita collettiva che dobbiamo esplorare. All’interno di questo percorso aspettiamo risposte e proposte che noi poi potremo tradurre. Quindi nel libro non c’è la visione “finale” di come si deve trasformare la società, ma una proposta che continua ad essere discussa con altri, con gli attori di queste vicende per perfezionarsi ulteriormente. Questa operazione non finirà mai perché a mano a mano che emergono problemi, nuove visioni, nuovi ragionamenti si deve ripartire, aggiornare, modificare.
L’obiettivo del libro non è mettere un punto fermo ma stimolare un dibattito e nello stesso tempo fare in modo che ci sia una visione complessiva della trasformazione della società.
********************************************************************************************************
“Oltre il potere. Una prospettiva giuridica per le lotte sociali” a cura di Pietro Adami – Momo Edizioni – Progetto grafico di Gianmarco Mecozzi – Prima edizione Ottobre 2025
INDICE
- Premessa a cura di Pietro Adami
- Repubblica e Costituzione
- Unione Europea
- Costituzione della Terra
- Autonomia differenziata
- Beni comuni
- Strumenti di democrazia diretta
- Indipendenza e autonomia della magistratura, cultura della giurisdizione
- Vincoli di bilancio
- Tutela dell’ambiente
- Asilo, respingimenti e ONG
- La normativa antifascista
- Democrazia digitale
- Lo stato sociale digitale
- Diritto penale
- Crimini di sistema
- Contro la violenza sulle donne
- L’uso di nuove tecnologie digitali nelle indagini penali
- La parte offesa
- Carcere
- Ergastolo ostativo
- Regime detentivo speciale ex art. 41-bis O.P.
- Riportare la Costituzione sui luoghi del lavoro
- Delocalizzazioni
- Diritto di cittadinanza sociale, diritto al lavoro e al reddito
- Reddito di cittadinanza e riassorbimento della disoccupazione
- Seconde generazioni
- Qualcosa sui Giuristi Democratici





