Di seguito, la presentazione dell’iniziativa di sabato 11 gennaio presso la Sala Ilaria Alpi dell’Arci nazionale a Roma, organizzata dalla “Rete No DDL Sicurezza – A pieno regime”, della quale come G.D. siamo tra i fondatori.
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Alla domenica, presso la stessa sede, dalle ore 10 si terrà invece l’assemblea nazionale della Rete.
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Deriva autoritaria e diritti negati. Analisi critica del Ddl Sicurezza”: la tavola rotonda si propone di approfondire le implicazioni giuridiche e sociali del Disegno di legge “Sicurezza” (S. 1236).
L’analisi si concentrerà sulle criticità di un testo normativo che rappresenta una marcata espansione del diritto penale simbolico, caratterizzato dall’inasprimento delle pene, dall’introduzione di nuove fattispecie di reato e dal potenziamento di misure preventive, tutte con un impatto significativo sulle libertà fondamentali.
Tra i punti più controversi spicca l’introduzione del reato di “rivolta” nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e nelle carceri. La norma prevede pene detentive da uno a cinque anni per chi partecipi a una rivolta mediante atti di violenza, minaccia o persino resistenza passiva, ampliando in modo preoccupante il perimetro di condotte punibili. Inoltre, viene modificata la disciplina della sospensione obbligatoria della pena per le donne in gravidanza o con prole fino a un anno, introducendo la possibilità di detenzione anche per questa categoria.
Il disegno di legge introduce inoltre aggravanti specifiche per atti di violenza o minaccia contro pubblici ufficiali, quando tali atti siano volti a ostacolare la realizzazione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche, sollevando dubbi sull’impatto di tali misure sul diritto di protesta. Di non meno rilievo il nuovo reato di occupazione abitativa e la reintroduzione del reato di blocco stradale. Particolare attenzione merita anche l’art. 31, che riforma i servizi segreti, e le nuove disposizioni a favore delle forze dell’ordine, come il finanziamento delle spese legali fino a 40.000 euro e l’autorizzazione a detenere armi anche fuori servizio, configurando un regime privilegiato.
L’incontro intende riflettere sull’effettiva necessità e proporzionalità delle norme proposte, evidenziandone le ricadute sullo stato di diritto e sulle garanzie individuali, in un’ottica di tutela dei principi democratici e costituzionali.
Segue alla tavola rotonda un dibattito aperto sul tema.