Oggi 10 dicembre la Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall’Assemblea dell’Onu nel 1948 compie 70 anni.
L’ambizione di quella carta era di diventare il catalogo dei diritti definiti e riconosciuti a ogni individuo in tutto il globo, sia all’interno del proprio stato, sia in ogni altro luogo egli si trovasse, nel rispetto delle differenti culture e condizioni.
Purtroppo, in questi decenni si è affermata con i caratteri dell’effettività solo la difesa armata degli interessi economici e strategici degli stati dominanti la scena internazionale e l’ONU si è limitata a tollerare o condannare interventi armati realizzati dalla NATO o da singoli stati.
La tutela dei diritti umani —nelle diverse categorie dei diritti civili e politici, dei diritti economici e sociali e dei diritti alla pace, allo sviluppo e all’ambiente— ha tuttora strumenti di tutela insufficienti, come dimostrano i continui sforzi di realizzazione; e soprattutto le gravi disuguaglianze nella distribuzione delle ricchezze rendono sempre più gravi e insostenibili le violazioni dei diritti economici e sociali. Le migrazioni determinate da tali disuguaglianze sono anche aggravate dai pesanti dissesti determinati dal cambiamento climatico.
Ma si va facendo sempre più consistente un altro elemento di resistenza all’attuazione della Dichiarazione: il successo elettorale e culturale di proposte politiche reazionarie che si pongono in aperto od implicito contrasto con i precetti e l’ispirazione della Carta e con le norme con essa concordanti che erano state trasposte in molte costituzioni degli stati membri dell’ONU e in accordi internazionali su temi specifici di intervento per i diritti umani.
Celebriamo quindi il settantennio dall’approvazione della Dichiarazione di diritti umani, ma con l’impegno di lottare per l’effettivo loro riconoscimento e per rafforzare o individuare strumenti pacifici adeguati alla promozione dell’uguaglianza e della cooperazione globale, a sostegno della effettiva universalità dei diritti umani e dell’obbligo di rispetto della dignità di ciascuno, senza distinzione alcuna.
Un primo impegno dei Giuristi Democratici è stata l’approvazione della Carta di Napoli nell’ottobre 2017, che idealmente prosegue nel convegno di Venezia del 15 dicembre 2018, nell’ambito dell’assemblea generale dell’associazione, sui diritti dei migranti e dei lavoratori.
10 dicembre 2018
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI