DAL DITTO DEL LAVORO AL LAVORO SENZA DIRITTI
Pierluigi Panici
Partendo dalla ricostruzione (lucidamente operata dalle autrici del libro) del lungo percorso iniziato dal 1948 si rileva come il diritto del lavoro ha dapprima segnato l’attuazione dei principi fondamentali della Carta Costituzionale. E quindi si evidenzia come la sua destrutturazione progressiva (sino all’attuale smantellamento con l’attuazione del cd “Jobs Act”) rappresenta non solo l’espulsione dalla Costituzione dai posti di lavoro ma il sostanziale venir meno della democrazia intesa come sovranità del demos (italiano o europeo che sia). Evidenziata la natura tutta e solo ideologica della ragioni poste a fondamento della “desiderabilità” di un lavoro senza valore e senza diritti si conclude con un’analisi di quali strumenti – qui ed ora – possa avere un giurista per far ripartire il circolo virtuoso della tutela che o è “politico” oppure non è e non sarà.