Avvocati in Turchia

Avvocati in Turchia

DOVEVANO ESSERE QUI

A seguito della brutale repressione che nel dicembre 2000 ha portato in Turchia

alla morte di decine di detenuti letteralmente bruciati vivi e alla tortura

applicata a centinaia di altri reclusi trasportati nelle carceri speciali

denominate F-type una delegazione di avvocati italiani del Coordinamento

Nazionale Giuristi Democratici si è recata nel febbraio di quest’anno a

Istanbul per una serie di incontri con rappresentanti dell’Ordine degli

Avvocati di Istanbul, con altre Associazioni di legali, di familiari dei

detenuti e con i rappresentanti delle Organizzazioni che si battono contro la

violazione dei diritti umani.

Tutt’ora è in corso, nella assoluta indifferenza dei paesi democratici, lo

sciopero della fame dei detenuti che protestano per le inaccettabili

condizioni di reclusione e dei loro familiari, protesta che ha già provocato

altre decine di vittime.

Prosegue altresì la sistematica violazione dei diritti umani che ha

ripetutamente portato alla condanna dello Stato turco da parte della Corte

Europea ( negli ultimi mesi sono state comminate altre sette condanne a morte).

Drammatica è anche la situazione di molti avvocati che subiscono in prima

persona la compressione del diritto irrinunciabile di difesa, negato alle

persone sottoposte a processo anche impedendo il libero esercizio

dell’attività di difesa.

Ad oggi sono duecento circa gli avvocati sottoposti a procedimento penale per

avere tentato di svolgere senza condizionamenti il loro mandato difensivo. .

La storia dell’avvocatura turca e curda è, per molti aspetti, purtroppo, una

delle più coraggiose, sia per il numero delle vittime sia per l’abnegazione e

la coerenza che ne caratterizzano l’operato.

In questo spirito, e raccogliendo la richiesta degli interlocutori turchi, la

delegazione del Coordinamento Giuristi Democratici aveva formulato per

settembre l’invito alla associazione di giuristi TOHAV di inviare in Italia

dei rappresentanti per incontrare i giuristi italiani in varie città, tra cui

Bologna, per discutere ed approfondire i temi delle garanzie democratiche,

della tutela dei diritti di difesa, delle condizioni di detenzione in Turchia.

Ma ulteriori drammatici eventi hanno impedito che questo incontro si svolgesse.

Il primo settembre, durante l’immensa marcia per la pace che si è svolta in

Turchia, nella sola città di Ankara , duemila persone sono state arrestate (e ”

ospitate” per l’evenienza nello stadio ) e tra questi uno degli avvocati

dell’associazione Tohav , poi liberato.

Il 15 settembre è stata arrestata l’intera delegazione di osservatori europei

che si trovava ad Istanbul per incontrare l’associazione dei familiari dei

detenuti in sciopero della fame, e tra questi l’Avv. Marcel Bossonet di

Zurigo, poi rilasciato.

Il clima di intimidazione crescente nei confronti di chi intende tutelare i

diritti dei cittadini ha impedito la realizzazione di questo incontro. Crediamo

necessario lo sforzo comune di tutti, istituzioni, associazioni e singoli,

perché il diritto di difesa sia davvero garantito, e affinché la Turchia si

adegui alle Convenzioni europee

Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici