L’Associazione Nazionale giuristi Democratici condanna quanto avvenuto alla Nave Madleen della Freedom Flotilla.
Di seguito il comunicato stampa e prima veloci aggiornamenti giuridici sull’equipaggio del veliero.
ULTIMA ORA – Aggiornamento giuridico – Tarda mattinata 10 giugno 2025
Il team di avvocati ha incontrato 11 dei 12 volontari detenuti a bordo della Madleen. Il reporter di Al Jazeera ha un avvocato dell’emittente
Per coloro che firmano un documento di responsabilità, le autorità dispongono l’espulsione dall’aereoporto di Tel Aviv. Quattro dei volontari sono stati imbarcati o sono in procinto di partire verso il paese di origine. I restanti otto sono ancora detenuti e sono stati trasferiti al carcere di Givon
e contesteranno il rapimento e l’espulsione davanti a un tribunale israeliano. Si prevede che saranno condotti stamattina davanti al Tribunale per la revisione della loro detenzione ‘per immigrazione non autorizzata’.
Gli avvocati del team Adalah si sono recati al carcere di Givon a Ramleh, dove sono detenuti i volontari, per rappresentarli alle udienze.
Riepilogo – Possono partire: Baptiste Andre (Francia) – Greta Thunberg (Svezia) – Sergio Toribio (Spagna) – Omar Faiad (Francia) – Reporter Al Jazeera – Non hanno firmato e rimangono: Suayb Ordu (Turchia), Mark van Rennes (Paesi Bassi), Pascal Maurieras (Francia), Reva Viard (Francia), Rima Hassan (Francia), Thiago Avila (Brasile), Yanis Mhamdi (Francia), Yasemin Acar (Germania).
Abbiamo conferma che Greta Thunberg è sul volo per Parigi e poi Stoccolma
COMUNICATO STAMPA
Condanniamo il gravissimo atto compiuto dalle navi della Marina militare israeliana che hanno attaccato in acque internazionali il veliero Madleen della Freedom Flotilla, battente bandiera britannica. L’imbarcazione, che non incrociava le acque territoriali israeliane né poteva costituire minaccia alcuna per la sicurezza, si accingeva a entrare nelle acque palestinesi per portare aiuto umanitario alla popolazione stremata di Gaza ed è stata abbordata e sequestrata in spregio al diritto marittimo e internazionale. Tutti i dodici volontari che si trovavano a bordo, tra i quali anche l’europarlamentare francese Rima Hassan e l’attivista svedese Greta Thunberg, sono stati arrestati e poi trasportati nel porto israeliano di Ashod dove, a ventiquattr’ore dal sequestro, risultavano non aver ancora ricevuto assistenza legale da parte degli avvocati da loro immediatamente nominati né incontrato gli addetti consolari dei propri Paesi di origine.
L’aggressione ai danni della nave Madleen e del suo equipaggio da parte di Israele costituisce a tutta evidenza un atto illegale, avvenuto in acque internazionali e in violazione dei diritti degli attivisti a bordo, compiuto oltretutto per evitare l’ingresso a Gaza di cibo proprio mentre Israele continua a sottoporre gli abitanti della striscia a una programmata politica di “starvation” ai danni della popolazione civile che, ogni giorno di più, assume i contorni di un crimine di guerra e contro l’umanità intollerabile da parte della comunità internazionale. Il blocco della imbarcazione della Freedom Flotilla, costituente l’ennesima violazione israeliana del diritto internazionale, appare in aperta contraddizione con l’obbligo di soccorso umanitario universalmente riconosciuto e si inserisce nel quadro del genocidio in corso contro la popolazione palestinese, condannata dal governo criminale di Israele alla fame utilizzata quale arma di sterminio.
Israele, quale potenza occupante, avrebbe non solo il dovere di fornire adeguata assistenza umanitaria alla popolazione civile ma altresì l’obbligo cogente di agevolare l’ingresso di aiuti forniti dalle agenzie umanitarie, violando il quale elude anche le ordinanze rese nei suoi confronti nel corso dello scorso anno dalla Corte Internazionale di Giustizia e dirette ad impedire il perpetuarsi dei crimini in corso a Gaza ad opera delle forze armate israeliane.
Chiediamo quindi un fermo e deciso intervento degli Stati europei tutti, non solo della Gran Bretagna sotto la cui bandiera la Madleen stava operando così come degli altri Paesi di provenienza degli attivisti arrestati, ma anche dell’Unione Europea e di tutti gli Stati, compreso il nostro, parimenti tenuti ad attivarsi di fronte al perpetrarsi dei crimini internazionali in corso a Gaza e nei confronti dei quali ogni ulteriore inerzia e connivenza assume sempre più i contorni di una colpevole complicità.
9 giugno 2025
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI