L’avv.Selçuk Kozağaçlı, Presidente onorario del ÇHD, è uscito oggi 16 aprile 2025 dal carcere turco di Silivri, in cui è rimasto detenuto dal novembre 2017.
Selçuk è stato liberato dopo aver proposto ricorso contro la mancata scarcerazione richiesta in ragione del fatto di aver scontato i tre quarti della pena inflittagli (con sentenza del 2022, a 12 anni, ridotta poi nel 2024 a11 anni e 3 mesi per appartenenza ad associazione “terroristica”). La mancata scarcerazione era stata determinata dal mancato riconoscimento del grado di “buona condotta” ( il 40%) richiesto per l’applicazione della riduzione della pena. La Direzione penitenziaria, senza alcuna motivazione, gli aveva riconosciuto il 37,75%, determinando così la prosecuzione della sua detenzione, che avrebbe dovuto terminare già nello scorso febbraio.
L’appello proposto era stato accolto, ma contro la decisione la Procura aveva proposto impugnazione, allungando ancora la detenzione.
L’ostinazione di Selçuk e dei suoi avvocati, la grande solidarietà sempre espressa dal mondo legale (e non solo) nei suoi confronti hanno finalmente ottenuto la sua liberazione.
I Giuristi Democratici salutano con gioia la riconquista della libertà di Selçuk, sperando di poterlo riabbracciare presto e proseguire insieme la comune battaglia per la giustizia e per la liberazione degli altri colleghi e colleghe tuttora detenuti nelle carceri turche
Di seguito, il testo del comunicato di CHD:
Selçuk Kozağaçlı ora è fisicamente libero!
Il nostro Presidente Onorario, l’avvocato Selçuk Kozağaçlı, è stato rilasciato il 16 aprile. La sua prigionia, che durava dal novembre 2017, è ora giunta al termine: Kozağaçlı è ora fisicamente libero. Innanzitutto, diamo sinceramente il benvenuto al nostro Presidente Onorario.
Come tutti i nostri membri incarcerati, Selçuk Kozağaçlı rappresenta una pratica di lotta portata avanti con onore, una memoria collettiva, una resistenza condivisa e una tradizione di professione forense incarnata nella nostra associazione. La sua liberazione darà slancio alla nostra lotta e forza alla nostra determinazione.
Esprimiamo i nostri più sentiti ringraziamenti ai nostri compagni di lotta che non hanno mai mancato di dimostrarci la loro solidarietà durante la prigionia di Kozağaçlı, a coloro che non hanno fatto un passo indietro nemmeno nei momenti più bui, quando persino menzionare il suo nome era considerato un reato.
Allo stesso modo, ringraziamo le centinaia di avvocati e le decine di organizzazioni legali che hanno contattato la nostra associazione dalle Filippine, dal Giappone, dal Sudafrica e da quasi tutti i paesi d’Europa, nonché gli ordini forensi europei e i nostri compagni di lotta di ELDH, IADL e AED, ai quali siamo orgogliosamente affiliati.
Sappiamo che questa solidarietà e questo entusiasmo non sono solo per la libertà di Selçuk Kozağaçlı, ma anche per i valori che rappresenta, valori che continuano a restare saldi.
Oggi in Turchia, il fascismo è in marcia. Il sistema giudiziario è stato smantellato. Le istituzioni democratiche sono sotto attacco. E la situazione non è diversa altrove nel mondo. L’aggressione imperialista continua a sfruttare i popoli del mondo fino alle loro fondamenta.
È in questo cupo contesto che continuiamo a insistere su una strada che abbiamo seguito per decenni. Una linea di lotta che abbiamo coltivato nei centri di detenzione, nelle aule di tribunale, nelle camere di tortura, nelle incursioni mattutine, nei trasferimenti dalle prigioni, nelle piazze pubbliche, nelle manifestazioni e, quando necessario, persino nei cimiteri.
Un genere di avvocatura che vede la difesa non solo come un dovere professionale, ma come una responsabilità politica, che non si tira indietro dal pagare il prezzo, che è organizzata, solidale e dignitosa.
Questa frase trova espressione nella grazia di restituire un fiore che gli è stato dato al momento del rilascio, sapendo che era destinato a uno studente che era appena stato rilasciato, e nell’incrollabile determinazione che si cela dietro le parole: “non aver paura di stare in prigione”.
Questa posizione riflette chiaramente il fatto che la Progressive Lawyers’ Association (ÇHD) è una delle componenti più ingenue ma tenaci della lotta sociale.
Per questo motivo, così come ringraziamo tutti coloro che ci sono stati solidali, dobbiamo anche esprimere profonda gratitudine al nostro presidente onorario, Selçuk Kozağaçlı, non solo per la sua posizione, la sua voce, i suoi scritti e il suo solidarismo all’interno, ma anche per il modo in cui la sua presenza all’esterno ora onora tutti noi, ci ricorda chi siamo e ci chiama a resistere.
Bentornato, Selçuk.
Eravamo incompleti; ora siamo completi.
Siamo stati feriti; ora stiamo guarendo.
Eravamo stanchi; ora siamo più forti.
Ma lo sappiamo: questa storia non finisce qui.
Questa storia rimarrà incompiuta finché i nostri amici, colleghi e compagni ancora dietro le sbarre non saranno liberi.
La nostra lotta continuerà finché tutti i nostri prigionieri non saranno liberi.
E sì, vinceremo.ASSOCIAZIONE DEGLI AVVOCATI PROGRESSISTI