Torino- Processo “ASKATASUNA” alle battute finali. Conclusa la requisitoria del PM

Torino- Processo “ASKATASUNA” alle battute finali. Conclusa la requisitoria del PM

BREVI NOTE SULL’EVOLUZIONE PROCESSUALE DEL REATO ASSOCIATIVO CONTESTATO

In un’aula presidiata dalle forze dell’ordine si è svolta la mattina del 17 novembre la requisitoria della pubblico ministero Manuela Pedrotta nel processo ai militanti del centro sociale Askatasuna di Torino.

Una requisitoria durata complessivamente diverse ore, alla cui conclusione sono stati richiesti 88 anni di carcere per 28 imputati, di cui 16 accusati di associazione a delinquere. In un primo tempo l’accusa era di associazione sovversiva, in seguito riformulata in associazione a delinquere.

Una buona parte delle contestazioni si basa su intercettazioni telefoniche e ambientali delle conversazioni tra gli imputati, oltre che su i resoconti delle molte iniziative fino al 2022 a Torino e durante le mobilitazioni No Tav, di cui sono stati proiettati nell’aula alcuni video, in particolare di scontri con le Forze dell’Ordine.

A gennaio 2025 il processo riprenderà con le arringhe della difesa e la sentenza è attesa per la primavera.

Senza entrare nello specifico dell’intero impianto accusatorio come Giuristi Democratici ci pare significativo segnalare due aspetti che ci allertano nella requisitoria.

Il primo riguarda l’uso del reato di violenza pluriaggravata a Pubblico Ufficiale come reato sul quale, per certi versi, si incardina il reato associativo, che diventa, per così dire, secondario. Una specie di spirale perversa in cui la stessa accusa di un reato diventa base per un altro reato.

Il secondo aspetto riguarda una nota fatta dal Procuratore aggiunto che ha ricordato una sentenza riferita al mondo degli ultras del calcio. Si tratta di come dentro un’associazione lecita di tifosi, un gruppo si sia impadronito dei vertici dell’associazione per commettere reati. L’ esempio serviva a legittimare la possibile coesistenza in un solo ambito associativo sia di una parte lecita che di una parte illecita e come questo dimostri che anche una associazione lecita (nel caso del processo in questione Askatasuna) può fare cose illecite (un gruppo di imputati, non tutti) e dunque va sanzionata.

Ritorneremo in maniera più approfondita su quello che sta avvenendo nel Tribunale di Torino perchè pensiamo sia importante sottolineare le storture e forzature che vengono poste in essere sul piano giuridico e che possono diventare antecedenti da contrastare.