Lavoratori precari e d.l. 112/2008

La recente presentazione di emendamenti alla legge di conversione al decreto legge 25 giugno 2008 n.112, in materia di rapporto di lavoro a tempo determinato, già approvati dalla Camera e che ora dovranno passare al Senato appare assai preoccupante sotto tre profili:

1) Si stabilizza la figura del precario, che dovrà tendenzialmente sostituire quella del lavoratore a tempo indeterminato;

2) Si rende la risoluzione del rapporto di lavoro ed anche a seguito di sentenza favorevole al lavoratore, un semplice costo aziendale, così come si voleva già in passato ottenere con l’abolizione dell’art. 18 s.l.;

3) Si stravolge ogni regola del nostro ordinamento che, all’art. 12 delle Preleggi, dispone con assoluta chiarezza un principio mai, sino ad ora, messo in discussione: la legge sostanziale non ha effetto retroattivo.

Si tratta di ferite all’impianto del nostro ordinamento giuridico di gravità inaudita e che lasciano presumere tempi ancora più bui, se non vi sarà una vera e forte opposizione sociale, stante l’assoluta mancanza di una opposizione parlamentare e la difficoltà estrema in cui si muove oggi la componente della Sinistra esclusa dal Parlamento.

Dunque, non é solo l’attacco al diritto del lavoro che ci preoccupa, ma la capacità che questo Governo e questo Parlamento stanno

dimostrando di non preoccuparsi minimamente delle regole giuridiche

minime che hanno da sempre regolato il nostro ordinamento.

Ancora una volta invitiamo organizzazioni sindacali, associazioni, forze politiche, parlamentari e non, a mobilitarsi in difesa dei

principi della nostra Costituzione ed a difesa di quello Stato di diritto sino ad ora, sia pure con lacune, seguito e attuato.

Torino, 28 luglio 2008

Associazione Nazionale Giuristi Democratici