In difesa dei refusniks

I Giuristi Democratici, coordinamento nazionale e romano, aderiscono e promuovono l’iniziativa della Rete Ebrei contro l’occupazione: un presidio pacifico per chiedere giustizia per i 6 giovani obiettori di coscienza israeliani (refusniks), che si terrà il 23 dicembre 2003 alle ore 17,30, presso Largo Argentina in Roma.

L’obiezione di coscienza è un diritto umano fondamentale. In tutti gli ordinamenti democratici i diritti dell’uomo sono concepiti come fondamentali perchè l’uomo stesso è posto a fondamento del diritto. La coscienza è il fondamento di tutti i diritti e le libertà dell’uomo. Al tempo stesso essa è la prima garanzia, la prima e fondamentale forma di tutela dell’ordinamento contro ogni forma di degenerazione, di abuso e di violenza.

I due rappresentanti delle forze politiche e intellettuali della società civile israeliana e palestinese hanno manifestato, con il l’accordo di Ginevra, il profondo desiderio di pace in medioriente. Essi sono l’espressione politica della volontà popolare di veder trionfare la Giustizia e l’Accordo per i due Popoli, contro il terrorismo.

Ne prenda atto anche Sharon e lo Stato di Israele assuma l’istituto della libertà del pensiero, coscienza e religione nel proprio ordinamento, facendo proprie la Convenzione di Ginevra del 1967 e le risoluzioni 67/1998 e 45/2002, della Commissione Onu per i Diritti Umani e restituisca la libertà ai suoi obiettori, che testimoniano i valori dell’uomo di fronte alla storia.

Roma, 20 dicembre 2003

Giuristi Democratici

Commenti

Una risposta a “In difesa dei refusniks”

  1. Avatar Redazione
    Redazione

    L’Associazione internazionale dei giuristi democratici protesta con forza
    presso il governo israeliano per le condanne inflitte a cinque giovani
    obiettori di coscienza israeliani che hanno esercitato il loro diritto a
    rifiutare il servizio militare.
    Questi giovani pacifisti intendevano richiamare l’attenzione pubblica, in
    Israele e nel mondo intero, sull’insopportabile situazione provocata dall
    occupazione militare dei territori palestinesi, che viola il diritto
    internazionale e numerose risoluzioni delle Nazioni Unite.
    Pertanto, la posizione giuridica di questi giovani pacifisti si basa sul
    diritto internazionale e su importanti leggi israeliane come quella sula
    dignità umana.
    Apprezziamo molto l’impegno che questi giovani hanno dimostrato per la pace
    e i diritti umani, rappresentando una parte crescente della società
    israeliana e ponendo le basi per una pacifica coesistenza fra Arabi ed Ebrei
    Israeliani e Palestinesi.
    Le condanne loro inflitte appaiono ancora più impressionanti se si pensa che
    tutti i religiosi ortodossi sono esentati dalla leva per motivi religiosi.
    Le autentiche ragioni di coscienza e la genuina aspirazione alla pace
    espresse dai giovani obiettori non meritano, agli occhi della Corte marziale
    altrettanta considerazione e questo è inaccettabile.
    Chiediamo l’immediata liberazione di Adam Maor, Haggai Matar, Shimri
    Zameret, Noam Bahat e Matan Kaminer.

    20 gennaio 2004