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La prima lettera di Raji Sourani, difensore dei diritti umani a Gaza, dopo il bombardamento che ne ha distrutto l'abitazione
Redazione 23 ottobre 2023 18:02
Pubblichiamo la prima lettera scritta dall'Avv. Raji Sourani dopo essere miracolosamente sopravvissuto con la sua famiglia al bombardamento della propria abitazione a Gaza, mentre solo pochi giorni prima anche il locale Ordine degli Avvocati aveva subito analoga sorte.
Ricordiamo che Raji, più volte ospite della nostra Associazione, partecipò anche alla Conferenza online di due anni or sono dal titolo "Crimini israeliani in Palestina: quale ruolo per la Corte Penale Internazionale?", disponibile alla pagina web:
https://www.giuristidemocratici.it/Internazionali/post/20210518123546.

Pubblichiamo di seguito la prima lettera scritta da Raji Sourani dopo essere miracolosamente sopravvissuto con la sua famiglia al bombardamento di Gaza, dove pochi giorni prima anche il locale Ordine degli Avvocati aveva subito analoga sorte.

Ricordiamo che Raji, più volte ospite della nostra Associazione, partecipò anche alla Conferenza online di due anni or sono dal titolo "Crimini israeliani in Palestina: quale ruolo per la Corte Penale Internazionale?", disponibile alla pagina web:
https://www.giuristidemocratici.it/Internazionali/post/20210518123546

 

Per miracolo sono sopravvissuto con la mia famiglia (danni collaterali).

La mia casa è stata distrutta questa sera da un bombardamento israeliano, alle ore 20,25. La zona in cui vivo a Gaza, Tal Al Hawa, è stata bombardata per quasi due ore da razzi F16, ho vissuto con la mia amata moglie e mio figlio le due ore più lunghe ed il momento più orribile della mia vita, eravamo tutti e tre sicuri che non saremmo sopravvissuti e che saremmo sicuramente morti a causa di qualsiasi bomba in arrivo, abbiamo sentito gli F16, abbiamo sentito il rombo dei razzi lanciati e l'esplosione che per 25 volte consecutive ci ha indotto a pensare che ci avrebbe tolto la vita.

Siamo stati fortunati, però, perché mio figlio ha chiesto a me e ad Amal di stare in un piccolo corridoio all'interno della nostra villa, e io ho obbedito.

La villa tremava ed era piena di fumo ogni volta che sentivamo l'esplosione ed il rumore della distruzione.

Ho provato tre sensazioni:

prima, siamo un bersaglio; seconda, ho pensato alle migliaia di civili che rappresento come loro avvocato e a come si sentivano con le loro famiglie prima di essere uccisi e ai 3400 già uccisi in questa offensiva; terza, ho fatto un grosso errore quando ho insistito per non andarmene e far parte della nuova Nakba e la mia amata moglie e mio figlio hanno deciso di restare e di non lasciarmi solo quando l'IDF ha chiesto agli abitanti di Gaza di lasciare il nord del Paese?

Dopo quasi due ore che parevano eterne, abbiamo sentito che il bombardamento si è fermato e le ambulanze hanno avuto l'autorizzazione a entrare nell'area e abbiamo sentito la sirena, ho appena visto la mia intera casa quasi distrutta, vetri, legno, porte, finestre, il nostro salotto, la stanza degli ospiti e le camere da letto, i servizi igienici, le finestre e le tende e i due cancelli principali all'esterno e all'interno, il muro del giardino, la mia biblioteca, i ricordi tutti distrutti. 

La parte più difficile è stata, per noi, è stata quando mia figlia Nour ci ha chiamato da Dubai: con tutta la mia eloquenza, coraggio e forza non sono stato in grado di parlare con lei. Non riusciamo a dire nulla da allora, tranne che stavamo per morire, non volevo spezzarle il cuore nella mia ultima conversazione.

Siamo usciti dalla casa con un forte calore nell'oscurità tra i rottami, con molta attenzione e per fortuna abbiamo trovato la nostra auto, anche se gravemente danneggiata e abbiamo deciso, con tutto il pericolo, di dirigerci temporaneamente a casa di mio fratello.

Questo sta accadendo a Gaza, ogni ora, ogni giorno, negli ultimi dodici giorni.

Siamo fortunati, siamo sopravvissuti, a differenza di 63 famiglie cancellate, 1100 bambini morti, quasi 1040 donne, 1200 ancora sotto le macerie senza possibilità di essere recuperati.

Israele, Biden e l'Occidente, che sostengono Israele nel compiere questi crimini contro i civili sono criminali.

Avremo la nostra dignità e libertà e porremo fine a questa occupazione criminale.

Un giorno dovremo chiedere conto a quei criminali.

E chiederemo a Karim Khan, procuratore della Corte penale internazionale, di rispondere della sua selettività e politicizzazione dello Statuto di Roma.

Non dimenticheremo né perdoneremo mai.

 

P.S.: la notte precedente l'ospedale Battista, il più antico ospedale di Gaza e nel cuore di Gaza City, a cui si sono rivolte 5mila persone provenienti dalle aree di Sheja'ia e Zeitoon come rifugio sicuro dopo che l'esercito di occupazione aveva chiesto loro di evacuare le aree e le aveva bombardate, ha visto 480 morti e quasi 400 feriti, molti dei quali sono in condizioni critiche, presi di mira dagli israeliani e da Biden che ha insabbiato la vicenda, prendendo per buona la versione di Israele.

Tutti morti e feriti da una sola bomba.

 

P.P.S.: gli attivisti per i diritti umani come noi per Israele sono:

Terroristi in giacca e cravatta

Abusivi del diritto internazionale e dei diritti umani

Agenti di organizzazioni terroristiche e di supporto al terrorismo

Che operano con il diritto