Osman Kavala

E’ un imprenditore, attivista per i diritti umani, filantropo. Ha 64 anni.

Ha iniziato la sua attività in materia di diritti umani appena laureato, nel periodo immediatamente successivo al golpe del 1980. Nel 1983, contribuisce alla fondazione di una casa editrice indipendente (Iletisim), con lo scopo dichiarato di democratizzare il paese. Dopo il terremoto del 1999, si occupa prevalentemente della promozione e del finanziamento di iniziative per la difesa dei diritti umani, soprattutto tramite attività culturali e di interscambio; così avviene anche successivamente con il sostegno agli sfollati del tremendo terremoto di Van (2011) e ai rifugiati yazidi e siriani, vittime dell’Isis e della guerra. Nel 2002 fonda fonda Anadolu Kultur (Cultura Anatolica), un’associazione che rapidamente si afferma e raccoglie moltissimi artisti, scrittori, accademici ed esponenti della società civile, grazie alla quale nascono i centri artistici di Diyarbakir, la più grande città curda della Turchia e di Kars, località da sempre crocevia delle culture turca e armena.
Osman Kavala è anche fondatore, promotore o membro di molte associazioni della società civile: Open Society Foundation, Turkish Economic and Social Studies Foundation ( TESEV), TEMA Foundation (Fondazione turca per la lotta all'erosione del suolo per il rimboschimento e la protezione degli habitat naturali), History Foundation (Tarih Vakfı), Istituto di ricerca politica e sociale Diyarbakır ( DİSA), Fondazione turca per il cinema e la cultura audiovisiva ( TÜRSAK), Associazione per la protezione del patrimonio culturale (KMKD), Truth Justice Memory Center.
Ha partecipato al progetto” Spaces of Culture” di sostegno alle attività culturali di Smirne, Diyarbakir e Gaziantep, in collaborazione con il Goethe-Institut, il Consolato Generale di Svezia a Istanbul, l'Ambasciata dei Paesi Bassi e l'Institut francais de Turquie. E’ noto anche come sponsor di Amnesty International

Situazione processuale - Di cosa è accusato
Kavala è stato accusato di aver finanziato le proteste anti-governative del 2013 a Getzi Park e di aver contribuito a orchestrare un tentativo di colpo di stato tre anni dopo. E’ stato arrestato il 18.10.2017 all’aereoporto di Istanbul, al ritorno da Gaziantep, dove aveva partecipato ad una conferenza promossa dal Goethe-Institute.
La sua vicenda giudiziale è simile a quella di molti altri detenuti politici turchi: assolto il 18/2/2020, alle ore 15.00 dall’accusa di essere corresponsabile e finanziatore delle proteste di Gezi Park, ritenute “tentativo di rovesciare il governo con violenza”, la sua detenzione veniva ripristinata alle ore 21.00 dello stesso giorno su richiesta della Procura di Istanbul per l’indagine sul tentato golpe gulenista, accusa da cui è stato prosciolto il 20 marzo 2020.
Kavala è stato nuovamente indagato e arrestato, questa volta per “spionaggio politico o militare” (sullo sfondo la figura di Soros) il 9 marzo 2020, Il giorno prima che diventasse definitiva la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che affermava che le indagini a suo carico sono vere e proprie persecuzioni per impedirgli le attività di difesa dei diritti umani e che chiedeva alla Turchia di disporne l’immediato rilascio.
Dopo la sentenza del 20 marzo, ha subito altri tre arresti ed è stato assolto due volte.
Per la sua liberazione si è espresso prima nel giugno 2020 e poi il 10.06.2021 anche il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che ha minacciato l’apertura della procedura di infrazione a carico della Turchia, in caso di mancata scarcerazione di Kavala entro il dicembre 2021, in esecuzione delle decisioni della Corte di Strasburgo. La risposta del governo turco è stata ancora una volta negativa, e al più recente appello sostenuto da 10 ambasciate (Usa, Germania, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Svezia) Erdogan ha risposto con la minaccia di espulsione nei confronti dei 10 ambasciatori “non grati” (ottobre 2021)
Il 26 novembre 2021 la sua carcerazione, in attesa di giudizio, è stata nuovamente confermata.

Luogo di detenzione
Osman Kavala è detenuto dal 1 novembre 2017 nel carcere di massima sicurezza di Silivri.

L’indirizzo è:
Osman Kavala
Semizkumlar Mah
Çanta Cd No:162 D:888
34570 Silivri/İstanbul, Turchia

N.B. la corrispondenza è ammessa solo in lingua turca. Messaggi in altre lingue non vengono consegnati ai detenuti.

Citazioni
Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Wath ha dichiarato: "il nuovo arresto immediato di Osman Kavala in un'altra indagine fasulla dopo la sua assoluzione dalle accuse inventate per le proteste di Gezi Park mostra come il sistema di giustizia penale della Turchia sia politicamente manipolato, con detenzione e procedimenti giudiziari perseguiti per capriccio politico del presidente”.

Riconoscimenti internazionali
Nel 2019, ha ricevuto il 21° Premio Europeo per i Beni Archeologici, conferito dall’Associazione Europea degli Archeologi
Sempre nel 2019 ha ricevuto anche il 17° Premio Premio “Ayşenur Zarakolu” per la Libertà di Pensiero e di Espressione dall'Associazione per i Diritti Umani di Istanbul