MANAGE
CERCA
Altro in Internazionali
Contributo dei Giuristi Democratici alla 41.a sessione del Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu (Ginevra, 4.7.'19, “Migration policy in Italy: human rights in the abyss”)
No al rafforzamento del blocco Usa a Cuba
Padova, 5 giugno 2019, ore 12,30 e 16,30: In ricordo di Berta Caceres - Per la difesa della terra e dei popoli
Roma, 7 giugno 2019, ore 16,30: "LA NUOVA COSTITUZIONE CUBANA"
Relazione della delegazione degli osservatori internazionali al processo contro avvocate ed avvocati Turchi dell'associazione CHD e sintesi del'incontro con gli Accademici per la pace
Conferenza stampa venerdì 5 aprile, ore 12, Roma: “IL PROCESSO ALLO STATO DI DIRITTO” - Turchia, le cifre drammatiche della repressione contro gli avvocati
I Giuristi Democratici per la liberazione dell'avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh
Leyla Güven è finalmente libera!
Lettera di Selçuk Kozagaçli, avvocato turco e detenuto, in occasione della Giornata internazionale dell'avvocata/o in pericolo
I G.D. aderiscono alle iniziative “Brasile/Italia/Europa – Resistenze, diritti, democrazia” di Napoli (13.12.'18) e Roma (14.12.'18)
I G.D. condannano l'infame assassinio dell'avvocato filippino Ben Ramos
Rapporto dei GD presenti al processo a carico degli avvocati turchi come osservatori internazionali
Prosegue l'impegno dei Giuristi democratici come osservatori internazionali
Carta di Napoli
Il processo all'avvocata Barkin Timtik
 10 pagine  (145 risultati)
Ucraina e diritto d'associazione
Redazione 29 marzo 2015 18:18
La richiesta avanzata dall'Associazione Internazionale dei Giuristi Democratici al Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU

L'Associazione internazionale dei giuristi democratici richiama l'attenzione del Consiglio sulla difficile situazione dei diritti umani in Ucraina dopo la violenta insurrezione del 2013 ed il colpo di Stato che l'ha seguita.

Nel luglio 2014, il Ministero della giustizia e del servizio di registrazione dello Stato, con il sostegno di terzi, compreso il gruppo neofascista Svoboda, ha effettuato un ricorso amministrativo per mettere fuori legge il partito comunista ucraino (KPU), che costiuisce il maggiore partito di opposizione rappresentando il 13,2% dei voti nella precedente legislatura. Parallelamente, sono stati avviati oltre 200 procedimenti penali contro membri del KPU, compreso il segretario generale Petro Simonenko.

Tali azioni, che di per sé costituiscono gravi violazioni della libertà d'associazione ed espressione di milioni di Ucraini, si fondano per lo più su dichiarazioni pubbliche fatte nel corso delle discussioni parlamentari a sostegno di un referendum o un cambiamento costituzionale che introduca il federalismo nel Paese.

Secondo il diritto internazionale e la Convenzione europea dei diritti umani, la messa al bando dei partiti politici, in quanto misura particolarmente drastica, dovrebbe essere usata con la massima cautela ed eseguita nel totale rispetto delle garanzie procedurali di un processo giusto.

Il 16 e 17 febbraio u.s. agenti di polizia hanno perquistio gli uffici del giudice Kuzmenko, incaricato del processo amministrativo contro il KPU, sequestrandone il computer ed altri documenti relativi al caso. L'operazione di polizia negli immobili della Corte ha riguardato anche altri giudici e impiegati. In seguito a tali illegali perquisizioni, minacce di violenza fisica ed altre forme di pressione illegittima, tutti i 25 giudici della Corte amministrativa di Kiev hanno emesso una dichiarazione pubblica nella quale affermano che date tali circostanze non potevano occuparsi del caso. Il processo è ora sospeso sine die. Tali azioni rappresentano un attacco senza precedenti e intollerabile all'indipendenza del potere giudiziario.

Dato quanto precede, l'Associazione internazionale dei giuristi democratici sollecita il governo ucraino a rispettare il principio fondamentale dello Stato di diritto e i suoi obblighi in materia di diritti umani nonché i suoi impegni derivanti dal diritto internazionale e in particolare dal Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici e le linee direttive approvate dalla Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa. Invitiamo altresì i relatori speciali interessati, in particolare quelli sulla libertà di espressione, la libertà d'associazione e l'indipendenza del potere giudiziario, a programmare urgentemente una missione in Ucraina.