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Il Governo italiano desista dalla condotta criminale attuata presso il porto di Catania e ritiri il decreto di permanenza temporanea
Redazione 6 novembre 2022 23:49
Comunicato stampa

Quello che sta avvenendo in queste ore nel porto di Catania è criminale.

Non ci sono altri termini per definire l’impedimento allo sbarco di tutti i sopravvissuti che si trovano a bordo delle navi umanitarie ferme al largo del “porto sicuro” richiesto e indicato dalle autorità competenti.

Non è un semplice “braccio di ferro” tra il governo di destra e le Ong, o con gli altri paesi europei. È una dichiarata, voluta e gravissima violazione delle convenzioni internazionali, delle leggi del mare, della Convenzione EDU e della stessa normativa interna, soprattutto in tema di minori non accompagnati.

Il decreto governativo del 4 novembre che consente di negare la possibilità di sbarco di tutte le persone soccorse nelle operazioni di salvataggio (operazioni che, per espressa dizione della Convenzione SAR, si concludono solo con il “trasporto in luogo sicuro”) e di effettuare una preselezione dei soggetti a bordo, facendone sbarcare solo una parte sulla base di criteri legati a sesso, età e problemi di salute particolarmente evidenti viola palesemente, tra gli altri, il principio di “non respingimento” sancito dall’art. 33 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 e l’art. 4 protocollo 4 della Convenzione EDU. Senza contare che, come è addirittura ovvio, tutti coloro che sono reduci da un salvataggio in mare sono da considerarsi vulnerabili e in condizioni che ne impongono il salvataggio e la cura immediata, in ragione anche solo della condizione traumatica causata da viaggi drammatici e rischiosi per la vita o l’incolumità personale. 

La terminologia scandalosa utilizzata dai rappresentanti del governo per definire i migranti lasciati a bordo (“carico residuale”, “sbarco selettivo”) è un insulto a chiunque possegga un minimo di umanità, ha un carattere politico e rimanda, intollerabilmente, a un linguaggio di stampo nazifascista.

Peraltro, l’attività di respingimento del “carico residuale” del Governo, qualora portata a termine, si esporrebbe a una seconda sanzione della Corte Europea, dopo la condanna dell’Italia nella sentenza Hirsi Jamaa c/ Italia del 2012, emessa per la violazione dell’art. 4, protocollo 4 Cedu.

Per queste ragioni, per le palesi violazioni delle diverse disposizioni a tutela dei diritti umani e della stessa normativa interna —soprattutto in tema di minori non accompagnati, chiediamo che le persone messe in salvo dalle ONG e attualmente nel porto di Catania siano fatte sbarcare tutte subito. Questa azione illegittima e illegale del governo italiano deve cessare immediatamente. 

Siamo grati a Sos Humanity, alla Geo Barents, a Medici Senza Frontiere, a tutte le associazioni umanitarie che stanno dando una lezione di umanità e di diritto ad un governo che non rispetta neanche i fondamentali e che rimediano quotidianamente in mare alle scelte ignobili della Fortezza Europa; siamo grati a coloro che in queste ore stanno protestando, portando la voce dell’Italia migliore nel luogo in cui i diritti umani vengono negati; siamo grati ai parlamentari che si stanno attivando sul posto. Siamo con loro e con loro chiediamo con forza la fine immediata di questa barbarie e assicuriamo il nostro sostegno a ogni ulteriore iniziativa che imponga il ritiro immediato del Decreto varato il 4 novembre. 

Non accettiamo che si infligga ai migranti una pena ulteriore e immeritata, rispetto a quelle che già li hanno condotti ad accettare il rischio di una traversata, per distrarre il popolo italiano dai reali problemi sociali ed economici che lo affliggono e che certamente qualche migliaio di migranti non aggraverebbe. 

Chiediamo, pertanto, che il decreto governativo di permanenza temporanea venga immediatamente ritirato.

 

6 novembre 2022

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI