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Coronavirus e Giustizia: le richieste dei Giuristi Democratici al governo
Redazione 6 marzo 2020 14:37

È di fronte a tutti la gravità della situazione determinata dal diffondersi in ogni zona d'Italia del coronavirus. Il fenomeno riguarda, ovviamente, anche il settore giustizia, e va guardato con riferimento sia agli operatori (magistrati, avvocati, consulenti, interpreti, personale amministrativo) che all'utenza, alle parti processuali, ai testi.

Ciò significa che occorre un'attenzione per ridurre le possibilità di contagio particolarmente significativa, cercando di ridurre al minimo incertezze e lesioni al diritto di cittadine e cittadini alla giustizia.

Ciò richiederebbe provvedimenti da parte del Governo volti a sospendere le attività non urgenti per un congruo periodo di tempo, in attesa di ulteriori sviluppi, provvedimenti che non sono stati adottati; sarebbe, allora, necessario che Autorità Giudiziarie e Consigli dell'Ordine dell'Avvocatura, nei singoli distretti concordassero misure di contenimento del rischio, adottando quelle misure che il Governo, ad oggi, non ha assunto: emblematico è, sul punto, l'accordo raggiunto tra i vertici degli Uffici Giudiziari di Padova ed il locale Consiglio dell'Ordine volto a limitare l'attività di udienza alle sole cause urgenti e non procrastinabili.

A queste decisioni andrebbe, poi, affiancata una serie di indicazioni che rendano meno rischioso l'accesso alle aule ed ai Tribunali di coloro che, comunque, devono essere presenti, sia perchè impegnati in cause urgenti, sia perchè necessari per lo svolgimento ordinario delle attività giudiziarie (presidi di cancelleria, personale di sorveglianza, di pulizia).

Potenzialmente drammatica appare, poi, la situazione carceraria, per ora non attinta da nessun caso, ma che potrebbe, a breve, essere coinvolta con conseguenze facilmente immaginabili: le precauzioni assunte sono, francamente, assolutamente blande, con detenuti (già sofferenti per la privazione dei contatti con i volontari) con mascherine ed altri senza, con richiesta ai difensori di dichiarare di non avere sintomi di malattia da coronavirus. Anche in questo settore dovrebbero essere assunti provvedimenti più pregnanti, pur se si è consapevoli della difficoltà di provvedimenti risolutivi. Riteniamo quantomeno indispensabile che, per le strutture carcerarie in cui sono stati sospesi i colloqui dei detenuti con i familiari, vengano autorizzati in via compensativa e urgente colloqui telefonici aggiuntivi.

Al contempo, andrebbe adottata la sospensione dei procedimenti di esecuzione di provvedimenti di rilascio per un congruo periodo, onde non esporre i soggetti più deboli a ulteriori rischi.

L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici, pertanto, invita il Governo, in prima battuta, ad assumere decisioni organizzative quanto al funzionamento della giustizia in questa fase, con la sospensione di tutte le attività giudiziarie non urgenti e procrastinabili; in caso di mancato, immediato intervento governativo, invita tutti i Consigli dell'Ordine e i vertici dell'Autorità Giudiziaria dei singoli Distretti a riunirsi per individuare criteri che individuino le cause urgenti da trattare, con sospensione di tutte le altre attività per un periodo congruo, stabilendo, altresì criteri per l'accesso agli Uffici ed il funzionamento delle strutture necessarie per la prosecuzione dell'attività nei termini sopra indicati; si chiede, altresì, che vengano assunti dal Governo provvedimenti urgenti volti a contenere il rischio di diffusione del virus all'interno delle strutture carcerarie.

Comprendiamo perciò, di fronte all'inerzia del Ministro della Giustizia, le ragioni dell'iniziativa di astensione dalle udienze proclamata, cui i nostri iscritti decideranno in via individuale l'adesione.

 

5 MARZO 2020

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI