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Partecipazione al processo di Silivri contro il BDP
Redazione 1 luglio 2012 11:14
Sono circa ottomila i cittadini turchi, parlamentari, avvocati, rappresentanti di autorità locali, sindacalisti, intellettuali, incarcerati a partire dal 2009 nell'ambito di varie operazioni di polizia, sulla base della legge antiterrorismo perché sospettati di appartenere al KCK, organizzazione che sarebbe secondo la magistratura e il governo turco, il braccio politico dell'organizzazione della guerriglia kurda PKK.
I giuristi democratici hanno costantemente protestato contro questi arresti, per i quali la Turchia ha subito forti critiche e condanne in sede europea e internazionale, come dimostrato dalle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, dai rapporti del relatore delle Nazioni Unite sull'indipendenza di giudici e magistrati e da quelli della Commissione europea.
Il processo che si aprirà lunedì 2 luglio a Silivri, nei pressi di Istanbul, riguarda intellettuali e membri del partito (rappresentato in Parlmento) BDP (partito della pace e della democrazia), fra di essi Ayse Berktay, organizzatrice del Tribunale internazionalee per l'Iraq, importante evento contro la guerra che si tenne a Istanbul nel giugno 2005 con la partecipazione di eminenti intellettuali e giuristi del mondo intero.
Fabio Marcelli, responsabie per le questioni internazionali ed europee dell'Associazione dei giuristi democratici, e membro degli organismi dirigenti dell'Associazione internazionale dei giuristi democratici e dell'Associazione europea dei giuristi per la democrazia e i diritti umani nel mondo, organizzazioni che rappresentò al Tribunale internazionale per l'Iraq, parteciperà alle prime udienze del processo contro Ayse Berktay e gli altri intellettuali e politici turchi.
Le associazioni dei giuristi democratici a livello nazionale, europeo e internazionale chiedono con forza la liberazione di tutti gli arrestati, la sospensione dei processi in corso e l'abrogazione della legislazione
antiterroristica in Turchia, come condizioni minime per la ripresa di un processo di dialogo e negoziato per la pace e la democrazia in Turchia e in tutta l'area mediterranea.

Conferenza stampa
Il 2 e 3 luglio 2012 Fabio Marcelli ha assistito come osservatore internazionale al processo in corso a Silivri, Turchia, contro 195 giornalisti, intellettuali, femministe, militanti e simpatizzanti del Partito per la pace e la democrazia.

Nella sua dichiarazione finale alla stampa turca e internazionale Marcelli ha sottolineato come gli imputati siano “colpevoli” solo di svolgere attività politica democratica alla luce del sole e che pertanto tale processo si configura come una violazione dei diritti civili e politici garantiti dal Patto internazionale delle Nazioni Unite in materia e dalla Convenzione europea sulla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, trattati internazionali di cui la Turchia è parte.

Si sono inoltre registrate gravi violazioni del diritto di difesa, culminate nell’aggressione fisica di un gendarme in servizio d’ordine pubblico a un avvocato. Ma è tutto il sistema dei tribunali speciali, che pure la Turchia si era impegnata a rivedere ed abolire, che risulta in palese contrasto con i principi dello Stato di diritto. Come pure lo è la legislazione antiterrorismo che consente di perseguire reati d’opinione.

Di particolare significato in questo contesto è l’incriminazione di Ayse Berktay, organizzatrice a suo tempo del Tribunale internazionale sulla guerra in Iraq, grande evento che si svolse nel giugno 2005 ad Istanbul con la partecipazione di intellettuali e giuristi da tutto il mondo.

Su questi temi i giuristi democratici organizzano per venerdì mattina 6 luglio 2012 alle 12 presso la Federazione nazionale della stampa in Corso Vittorio Emanuele II, 349, Roma una CONFERENZA STAMPA.

Partecipano:
Fabio Marcelli (giuristi democratici)

Roberto Natale (presidente Federazione nazionale della stampa)

Arturo Salerni (presidente Europa Levante)
C O M U N I C A T O S T A M P A
Si è aperto lunedì 2 luglio 2012, nei pressi di Silivri, in Turchia, il processo contro 195 presone accusate di appartenenza a un’organizzazione illegale denominata KCK, indicata come fiancheggiatrice del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).
Il processo si svolge di fronte a una Corte speciale.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina presso la Federazione nazionale della stampa italiana, Fabio Marcelli dell’Associazione giuristi democratici e Arturo Salerni, dell’Associazione Europa Levante, hanno denunciato il proliferare di processi penali in Turchia nei confronti delle rappresentanze democratiche, degli esponenti della cultura, dei giornalisti e degli avvocati impegnati per la tutela dei diritti civili, con particolare riferimento alla consistenza minoranza kurda.
Fabio Marcelli ha raccontato la sua missione di osservatore internazionale al processo apertosi il 2 luglio, che continuerà fino al 14 luglio. Compito degli osservatori internazionali è vigilare sul diritto alla difesa degli imputati e sui diritti di associazione e partecipazione politica. Tra gli imputati di questo processo c’è anche Ayse Berktay, la donna che organizzò il tribunale mondiale per l’Iraq, importante iniziativa contro la guerra.
Arturo Salerni ha sottolineato la necessità di una soluzione pacifica del conflitto che vede contrapposti la minoranza kurda e lo Stato turco, affermando che il tavolo di confronto, per essere efficace, non può escludere le forze guerrigliere.
Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, ha evidenziato il fatto che sono stati arrestati di recente in Turchia quasi 40 giornalisti, di cui oltre la metà kurdi, e ha ricordato la campagna, lanciata a livello europeo, per l’adozione dei giornalisti kurdi e turchi incarcerati in Turchia.

Roma, 6 luglio 2012