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Per la difesa di Punta Palacìa
Redazione 30 luglio 2007 17:00
I Giuristi Democratici di Lecce sono tra i promotori delle iniziative contro la paventata deturpazione di una zona di grande rilievo naturalistico a causa di lavori di ampliamento di una base militare.
Pubblichiamo il primo resoconto delle iniziative che si stanno intraprendendo.

Lecce, 30 luglio 2007

GIURISTI DEMOCRATICI LECCE
Via Lamarmora 2
73100 Lecce
0832/301734 e 349/2874987

GIÙ LE MANI DA PUNTA PALACÌA

La Marina Militare Italiana, nel 2006, ha presentato al Comune di Otranto (Provincia di Lecce), per conoscenza e senza richiedere pareri o autorizzazioni, un progetto di ampliamento della base militare presente sulla scogliera di Punta Palascìa (o Palacìa), il punto più a est di Italia di una bellezza paesaggistica indescrivibile.
Punta Palascìa fa parte a pieno Titolo del Parco Naturale di Otranto-Leuca, recentemente istituito dalla Regione Puglia e sarà presto incluso nel costituendo Parco Marino. Si tratta dunque di un sito di interesse paesaggistico ai sensi dell’art. 142 del Decreto n. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.
Il progetto prevede una costruzione destinata ad alloggi per la Marina, due torri di cemento alte 11 metri ciascuna, un grande parcheggio per i mezzi della Marina e la ristrutturazione di un edificio già esistente.
Le associazioni locali, che hanno già coinvolto, ove esistenti, le rispettive sedi nazionali (Giuristi Democratici, Legambiente, Coppula Tisa, Cultura Ambiente, SOS Coste, Comitato Giù le mani dalle coste, Forum Donne Native e Migranti, Amici di Beppe Grillo, Coordinamento Salentino contro la Guerra e le basi militari, Comitato No Tav) si incontreranno questa sera a Tricase per la costituzione di un Comitato di Coordinamento “Giù le mani da Punta Palascìa” ed hanno già chiesto di essere invitati a partecipare alla Conferenza di Servizi.
La Conferenza di Servizi è stata chiesta dal Comune di Otranto sulla base dell’art. 147 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D.Lgs. 22.1.2004, n. 42.
La Marina Militare riterrebbe che, trattandosi di territorio appartenente al demanio militare, l’Autorizzazione paesaggistica delle Autorità Amministrative locali non sia necessaria.
Le leggi recenti e l’interpretazione datane dalla Cassazione penale e dal Consiglio di Stato, però, richiedono detta autorizzazione come necessaria, ravvisando il reato di deturpazione delle bellezze naturali (art. 734 c.p.) che ora dovrebbe essere assorbito, secondo il principio di specialità, dal più grave delitto di Opere eseguite in assenza di autorizzazione di cui all’art. 181 D. Lgs. N. 42/2004.
Le sentenze citate sono Cass. Pen. Sez. III 24-11-1995, n. 12570 e Cons. di Stato 7-10-1997, n. 560, il parere del Consiglio di Stato è il n. 852/99 del 25-10-2000.
In base a queste pronunce “anche le opere destinate alla difesa militare sono soggette alle leggi a tutela del paesaggio e la loro costruzione in zona vincolata necessita, pertanto, della preventiva comparazione con l’interesse alla cui tutela è posto il vincolo paesaggistico, perché la Costituzione attribuisce al paesaggio (art. 9) un valore primario che non può essere sacrificato a quell’altro, di pari dignità, della sicurezza del paese (art. 52)”.
Il parere del Consiglio di Stato n. 852/99 sostiene l’obbligatorietà dell’autorizzazione paesaggistica per tutte le opere militari.
Autorità chiamate a partecipare alla Conferenza di Servizi sono il Comitato Misto Paritetico fra Autorità Militare e Regioni o Province Autonome (istituito dalla l. n. 898/1976 e d. P.R. n. 780/1979) l’Ufficio Parco, La Regione o l’Ente Locale eventualmente delegato dalla Regione per tali funzioni.
Le istituzioni locali (Regione Puglia e Comune di Otranto) stanno lavorando per cercare un dialogo con la Marina Militare e, unitamente alle associazioni, che hanno assunto una posizione consistente in un netto rifiuto a qualsiasi intervento di impatto ambientale su Punta Palascìa, stanno cercando di salvaguardare il proprio territorio.
Il partito di Rifondazione Comunista sta lavorando per presentare un’interrogazione parlamentare.
Gli obiettivi sono di mobilitazione della popolazione e di partecipazione attiva di cittadini ed istituzioni, che si concretizzerà oltre che in manifestazioni e richieste alle Autorità, anche nella partecipazione alla Conferenza di Servizi ed eventualmente nella proposizione del ricorso al TAR e di un esposto alla Procura della Repubblica.

Avv. Valentina Stamerra
- Giuristi Democratici Lecce -

COMUNICATO STAMPA 31.8.2007
Dopo la mobilitazione popolare di cittadini, associazioni e partiti politici che ha dato vita al Comitato Giù le mani da Punta Palascìa e alla grande manifestazione del 18 agosto cui hanno partecipato oltre 3.000 persone, il Comitato continua la sua battaglia per la difesa del territorio di Punta Palascìa e per impedire lo scempio che si perpetrerebbe con l’ampliamento della base della Marina Militare.
Si sono moltiplicate le adesioni di cittadini, associazioni, uomini di cultura e politici all’appello per proteggere quel tratto di costa che si spinge a est per incontrare ed accogliere i popoli e le culture del mediterraneo, divenendo un ponte simbolo di scambio e contaminazione e per porre un netto rifiuto all’orribile progetto di cemento che la Marina Militare definisce “sistema antiintrusione”.
Come concordato con il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Laura Marchetti, intervenuta alla manifestazione per difendere l’alto valore paesaggistico e simbolico del luogo e del faro di Punta Palascìa, il prossimo 10 settembre la Marina Militare Italiana è stata invitata dal Ministero dell’Ambiente ad un tavolo informale di consultazione insieme ai rappresentanti del Comitato e al Sindaco di Otranto, tavolo finalizzato a ridiscutere l’intera decisione di collocare lì le nuove strutture militari.
Il fronte dell’opposizione allo scellerato progetto della Marina si allarga ulteriormente. Dopo l’appoggio del Ministero dell’Ambiente, la richiesta di chiarimenti alla Marina da parte della Regione Puglia, le dichiarazioni del Presidente della Provincia Pellegrino di ferma opposizione al progetto, il Comitato sta invitando tutti i Comuni salentini a sposare ufficialmente con delibera del Consiglio comunale la battaglia di civiltà a difesa della Palascìa.
Il Comune di Melpignano, unica amministrazione locale presente alla manifestazione del 18 agosto nella persona del sindaco Sergio Blasi, ha già previsto, per il primo consiglio comunale di settembre, l’approvazione di una delibera consigliare per l’adesione ufficiale del Comune di Melpignano al Comitato giù le mani da Punta Palascìa.
Il Capogruppo Consigliare di “Uggiano Cambia” ha predisposto un ordine del giorno al prossimo Consiglio di Uggiano La Chiesa perché l’amministrazione sostenga la battaglia intrapresa dal Comitato.
Hanno dimostrato il loro interesse alla difesa di Punta Palascìa anche i Comuni di Nardò, Casarano, Parabita e Collepasso.
Obiettivo del Comitato è quello di sensibilizzare tutta la popolazione sull’importanza della salvaguardia di Punta Palascìa, del territorio tutto e del rispetto delle norme a difesa dei vincoli paesaggistici, che, ricordiamolo, sono stati violati dalla Marina con l’apertura del cantiere e l’inizio dei lavori senza le necessarie autorizzazioni.
A questo fine il Comitato lancia l’invito a tutti i cittadini per sabato 15 settembre alla Palascìa alle ore 15:00 ad unirsi o ad assistere al corteo in barca dal Porto di Otranto al Faro ed in bici dalla stazione di Otranto al Faro per ripetere ancora una volta “Palascìa Arca di Pace e non arco di guerra”.
Si raccoglieranno, infine, altre firme il giorno 2 settembre a Lecce, presso il Castello Carlo V, in occasione della presenza del Padre Comboniano Alex Zanotelli dalle 18:00 in avanti ed il 9 di settembre dalle 17:00 in avanti ad Otranto presso i giardini pubblici.

Il Comitato Giù le mani da Punta Palascìa