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Sciopero dei magistrati
Redazione 26 maggio 2005 13:14
Il testo del volantino distribuito dai Giuristi Democratici di Roma e del Lazio in occasione dello sciopero indetto dall'ANM per il 25 maggio 2004

In difesa della Costituzione Repubblicana

La controriforma dell'Ordinamento giudiziario perseguita dal Governo
Berlusconi mette in discussione i meccanismi indispensabili per assicurare
il corretto esercizio dei poteri giudiziari, aggredisce i livelli di
indipendenza dei giudici e li sottopone a pesante condizionamenti gerarchici
burocratici e di carriera, destinati a compromettere l'imparzialità
dell'esercizio della giurisdizione e a impedire il controllo di legalità nei
confronti dell'esercizio dei poteri pubblici e privati.

Essa agisce ridimensionando al contempo, l'imparzialità del giudice (che
prefigura debole, isolato ed intimidito) e deresponsabilizzando il Pubblico
Ministero (che sottopone a pesanti condizionamenti gerarchici), ed arriva ad
intaccare la funzione giudiziaria nella sua stessa essenza: quella
dell'interpretazione della legge, travolgendo, così, anche il ruolo degli
avvocati.

Qui non sono in gioco questioni corporative che riguardano lo status o le
carriere dei magistrati: quello che emerge è un disegno di controriforma che
incide in profondità, non tanto sulla giustizia, quanto sulla democrazia,
sfigurando profondamente il modello di democrazia concepito dai padri
costituenti, basato sul pluralismo, la distribuzione e la diffusione dei
poteri.

E' in gioco la possibilità stessa che il sistema giudiziario sia capace di
garantire l'eguaglianza e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.


In questo senso la controriforma della giustizia è uno dei tasselli più
importanti che si inserisce in un quadro molto più complessivo di riforma
dell'ordinamento che mira all'abbattimento dei caposaldi dello Stato
democratico, come configurato dalla Costituzione repubblicana, frutto della
resistenza e dell'antifascismo.

In questo quadro rientra la riforma della Costituzione che trasformerebbe
l'Italia in una monarchia elettiva e ridurrebbe il Parlamento in una sorta
di "Consiglio del Principe", sfigurandone le funzioni e manomettendo la
Corte Costituzionale.

Vi rientra, altresì, la riduzione del pluralismo nei mezzi di comunicazione
di massa, e la liquidazione della RAI come servizio pubblico, attuata
attraverso la riforma Gasparri, la demolizione delle garanzie dello stato
sociale e dei diritti dei lavoratori, attuata colpendo la funzione pubblica
della scuola, con la riforma Moratti, deregolamentando il mercato del lavoro
con la legge 30, e ridimensionando il sistema pensionistico. Gli stessi
diritti fondamentali della persona sono a rischio quando la maggioranza vota
in Parlamento una legge che consente la tortura, se non reiterata, ed un suo
esponente aggredisce i giudici contestando il controllo di legalità con
riferimento ai fatti di Genova del luglio 2001.

Oggi, nella giornata dello sciopero dei magistrati proclamata dall'ANM, noi
vogliamo testimoniare che la Costituzione italiana è viva, vive nella
mobilitazione e nelle lotte degli operatori della giustizia, come in quelle
degli studenti, degli insegnanti, dei funzionari pubblici, dei lavoratori,
dei pensionati che resistono al regime che avanza.
Roma, 25 maggio 2004.

Associazione Giuristi democratici di Roma e del Lazio