COORDINAMENTO NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI
ANNO GIUDIZIARIO 2004
Ancora una volta, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, vengono resi noti, almeno in parte, i dati sconfortanti relativi alla situazione della giustizia in questo paese.
Il servizio non reso alla collettività assume caratteristiche sempre più preoccupanti, come peraltro sta avvenendo anche in altri settori essenziali per lo sviluppo democratico della società, dalla scuola alla sanità all'informazione, e ciò anche a prescindere dalla inaccettabile legislazione ad personam o ad personas che ha segnato la prassi politica di questo governo, con grave violazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e della Costituzione (art 3) che lo sancisce.
Al di là delle sterili contrapposizioni, ciò che appare importante sottolineare è l'urgenza di un progetto efficace di riforma, che affronti i seguenti problemi, senza pretesa di esaustività:
- richiesta di maggiori mezzi e stanziamenti per la giustizia;
- progressivo ridimensionamento del ruolo della giurisdizione in settori delicati per la vita dei cittadini, come nel campo del lavoro, sintomatico di una crescente erosione della tutela dei diritti, soprattutto dei cittadini più deboli, ed affermazione di una pericolosa cultura della privatizzazione della giustizia, idonea a garantire solo i più abbienti;
- tentativo di riforma dell'ordinamento giudiziario non secondo criteri di efficienza e professionalità, nel rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura, ma al fine di vanificare quel controllo di legalità sui pubblici e privati poteri a cui è preposta la magistratura, subordinandola al potere esecutivo;
- aumento progressivo della risposta penale verso i soggetti più deboli (migranti, tossicodipendenti, ecc. ) , con delega ormai permanente all'utilizzo del processo come strumento di controllo sociale e consolidamento di un doppio binario di accertamento, legato al censo e alla collocazione sociale dell'imputato ;
- lunghezza insopportabile dei procedimenti, ad eccezione di quelli che riguardano la marginalità;
- necessità di riforma del codice penale, e corretta individuazione dei beni costituzionalmente rilevanti che meritano di essere così tutelati, ecc..
In questo contesto, l'inaugurazione dell'anno giudiziario deve rappresentare la presa d'atto di un'inaccettabile regressione della giustizia sul piano della tutela dei diritti, del rispetto delle persone e dell'applicazione dei principi costituzionali, il che comporta la necessaria presenza, e possibilità di intervento, di tutte le componenti della magistratura e dell'avvocatura, senza preconcette esclusioni ed inutili fughe dal confronto, se davvero l'interesse comune è quello di garantire che la giustizia sia amministrata nell'interesse della collettività.
Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici
Comunicato del Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici