MANAGE
CERCA
Padova. Istigazione a commettere violenza sessuale per motivi razziali ai danni di Kyenge. Condannata ex consigliera leghista. I GD parte civile
Redazione 22 luglio 2013 23:13

Un anno ed un mese di reclusione, diecimila euro a titolo di risarcimento del danno per il Comune di Padova, mille euro ciascuno per l’Associazione Giuristi democratici “Giorgio Ambrosoli” di Padova, ASGI e Razzismo Stop. La sentenza non era scontata. L’Associazione Giuristi democratici di Padova, parte civile nel processo, ringrazia il proprio legale, l’avv. Aurora d’Agostino, per l’eccellente lavoro svolto. Dolores Valandro, l’ex consigliera di quartiere leghista che aveva istigato a stuprare la Ministra dell’integrazione Cecile Kyenge, è stata condannata dal Tribunale di Padova in composizione collegiale, mercoledì 17 luglio 2013, ad un anno e un mese di reclusione, con la pena accessoria che le fa il divieto di partecipare ad attività politiche e di compiere propaganda elettorale per tre anni, oltre che al risarcimento del danno nei confronti delle parti civili.
Mentre in aula l’imputata ha tentato di minimizzare le frasi apparse sulla propria bacheca Facebook, i suoi ex colleghi di partito ben più noti continuano il proprio stillicidio di affermazioni incivili sulla strada aperta dalla leghista padovana. Sono della settimana scorsa le dichiarazioni di Boso sulla sua "felicità ogni volta che affonda un barcone" e, di questi giorni, le nuove offese di Calderoli e dell’assessore regionale del Veneto Stival, nuovamente indirizzate a Cecile Kyenge. Non accennano ad arrestarsi, dunque, quelle indecorose pulsioni razziste che hanno in passato fatto le fortune della Lega e che troppo spesso sono ancora latenti in diffuse sacche sociali.
Tutto ciò avviene nel tempo in cui il Ministero degli interni espelle a tempo di record una dissidente kazaka, lo ius soli rimane scritto in qualche debole proposta legislativa, i CIE continuano a mietere vittime innocenti, la Bossi Fini rimane invariata ed il colore della pelle della Ministra catalizza l’attenzione di tutto il dibattito sull’immigrazione.
In ogni caso, quella padovana è senza dubbio una sentenza importante, che consente di esprimere soddisfazione tanto per l’intrinseco valore simbolico (ed auspicabilmente deterrente) quanto per il riconoscimento patrimoniale che il Tribunale ha sancito nei confronti delle associazioni costituitesi parte civile.
L’Associazione Giuristi democratici di Padova ha già annunciato che utilizzerà quel denaro – ove realmente corrisposto dall’imputata – in attività di sostegno concreto ai migranti ed alle donne vittime di violenza e discriminazione, nonché di tutte quelle persone che, nel nostro Paese, sono in attesa di giustizia, di uguaglianza e dignità.