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Solidarietà ai magistrati onorari in agitazione
Redazione 22 gennaio 2018 12:11
Articolo del Presidente Roberto Lamacchia

L'annosa questione dei magistrati onorari (Vice procuratorio onorari, Giudici onorari di Tribunale e Giudici di pace) rappresenta emblematicamente lo stato della giustizia in Italia. Essi sono chiamati a reggere l'impianto dell'apparato gestendo, come Vpo, la quasi totalità dei processi penali, quelli non provenienti da udienza preliminare, in aula; come Got, partecipando ai Collegi penali, trattando un buon numero di processi monocratici e nel civile gestendo in molti casi la fase istruttoria dei processi; come Giudici di Pace trattando tutta quella parte di procedimenti, sempre crescente, ,considerata, a volte a torto, come bagattellare. Il loro numero si è sempre più incrementato sino a raggiungere la cifra di oltre 7000 unità, tenendo conto di tutte le figure. Cifra rilevante, se la si paragona a quella dei magistrati togati che sono circa 9000. Dunque, una categoria di estremo rilievo, ma che, per qualche oscura ragione, è sempre stata bistrattata; eppure non si dimentichi che una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che essi possono decidere tutte le cause, salvo quelle espressamente escluse dalla legge, come un giudice togato. Ebbene, oggi, a seguito dell'entrata in vigore della riforma Orlando, la loro posizione è divenuta ancora più' precaria, riducendo la loro prestazione a due giorni alla settimana, con una retribuzione che può così oscillare tra i 600 e i 700 euro mensili, obbligandoli a considerare quel prezioso e indispensabile lavoro come una seconda attività, non essendo possibile una sopravvivenza con simili retribuzioni. E per ulteriore schiaffo, ecco che viene espressamente sancito il loro non essere magistrati attraverso l'eliminazione della possibilità del porto d'armi per motivi istituzionali. Non mi occupo, qui, del fatto se sia opportuno che tutti i magistrati abbiano il porto d'armi, ma solo del modo indiretto escogitato per far meglio comprendere ai magistrati onorari il loro essere di serie B. Insomma, si tratta di un problema che dovrebbe essere affrontato in maniera complessiva evitando di svilire una categoria di lavoratori che hanno consentito in questi anni di mantenere in piedi, bene o male, la macchina della giustizia in Italia ed evitando di dare l'impressione di usarla e di incrementarne il numero per non aumentare il numero di magistrati togati. Da tutto ciò nascono gli scioperi di categoria, il prossimo dei quali previsto dal 29 gennaio e che, se portato a oltranza, finirà per paralizzare la macchina della giustizia e darle il colpo finale: è questo che si vuole? Esprimiamo, come avvocati parte del sistema giustizia, la nostra solidarietà ai magistrati onorari.

Roberto Lamacchia