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I Giuristi Democratici esprimono solidarietà alla protesta condotta da Marco Pannella contro le incivili condizioni di vita in carcere
Redazione 7 luglio 2011 13:49

Le condizioni di vita delle quasi 70.000 persone ristrette negli istituti di pena del nostro Paese divengono, ogni giorno di più, insostenibili.
Tutto ciò avviene nel più assordante silenzio della classe politica nazionale che, anziché affrontare con idonee misure tale ineludibile problema di civiltà, in virtù di malintese ragioni di demagogico bisogno di tutela della sicurezza collettiva, adotta, in modo ossessivo e seriale, scelte di politica legislativa improntate all’inasprimento delle sanzioni penali esistenti ed alla creazione artificiosa di nuove fattispecie di reato.
L’attuale condizione degli istituti di pena nazionali contraddice radicalmente l’intento delineato dalla Costituzione.
Si è, infatti, in presenza di un sistema che ha decisamente spostato l’asse dalla prevenzione alla penalizzazione, tanto è che, da più parti, si parla di funzione pancarceraria della pena.
Conseguentemente, il numero dei detenuti è in progressivo aumento e nessun effetto pratico ha prodotto la c.d. “legge Alfano” che consente ai condannati di scontare l’ultimo anno di pena in regime di detenzione domiciliare.
In questo quadro, non può che preoccupare il significativo e costante aumento dei suicidi e dei tentati suicidi in carcere, sintomo evidente di una situazione di sofferenza acuta della popolazione carceraria, nonché di sostanziale elusione della necessaria tutela costituzionale del diritto alla salute ed all’integrità fisica dei ristretti, tutelato dall’art. 32 della Costituzione.
L’Associazione Giuristi democratici ha, da tempo, posto quale priorità delle proprie attività ed iniziative il tema dell’emergenza carceraria, al fine di pervenire ad un adeguato e doveroso rispetto della Costituzione, a partire dall’attuazione dell’art. 27, che vieta trattamenti detentivi contrari al senso di umanità ed impone la finalità rieducativa della pena.
Marco Pannella ha iniziato il 20 aprile scorso, dunque 78 giorni fa, uno sciopero della fame per denunciare la drammatica situazione delle carceri nel nostro Paese e la condizione di estrema sofferenza della popolazione detenuta.
Pannella protesta contro la situazione inumana delle carceri italiane, un problema che si protrae ormai da anni ed ogni estate assume tratti drammatici.
L’iniziativa di protesta non violenta intrapresa da Marco Pannella è pienamente condivisibile.
L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici esprime la propria sincera ed incondizionata solidarietà alla protesta condotta da Marco Pannella, condividendone le finalità di denuncia delle incivili condizioni di vita in carcere.

Torino, Roma, Napoli, Palermo, Padova, 7 luglio 2011.

Associazione Nazionale Giuristi Democratici