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Espulsioni dei cittadini comunitari
Redazione 9 novembre 2007 11:47
Comunicato dell'associazione sul decreto legge per le espulsioni dei cittadini comunitari.

Ancora una volta un Governo di centrosinistra si è fatto travolgere da una ondata di sentimenti repressivi nati in seguito ad un pur gravissimo episodio; in una materia così delicata, che coinvolge la libertà degli individui, oltre che la sicurezza dei cittadini si è, così, deciso di affrontare con decreto legge la situazione per dare un “contentino” all’opinione pubblica.
Il decreto legge emanato è assolutamente preoccupante e presta il fianco ad interpretazioni ancora più repressive e forcaiole di quanto già non appaia, tanto è vero che si hanno già notizie di espulsioni decretate nei confronti di donne solo perchè dedite alla prostituzione.
E’ noto a tutti come il Presidente di AN, ad esempio, abbia parlato di 250.000 espulsioni, in attuazione del decreto, utili per ridare un po’ di sollievo all’Italia: dunque, espulsioni di massa, secondo alcuni.
Ecco, allora, il Ministro Amato intervenire per cercare di attenuare la portata dirompente del decreto ed affermare che esso sarà applicato solo ai casi più gravi, che in tal senso sono stati istruiti i Prefetti e che, comunque, è sempre previsto il controllo giurisdizionale sui provvedimenti.
Il decreto, che si vorrebbe attuativo della Direttiva Europea n. 38/2004, in realtà non contiene una sufficiente specificazione di che cosa debba intendersi per “motivi di pubblica sicurezza”, ampliando così la possibilità di adozione di provvedimenti discrezionali, mentre la Direttiva Europea specifica che “Il comportamento personale deve rappresentare una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave da pregiudicare un interesse fondamentale della società.”
A tutto ciò va aggiunto, poi, che il controllo giurisdizionale è affidato ai Giudici di Pace. Senza voler mettere in discussione la preparazione professionale di questa categoria, ci sembra che la delicatezza della materia trattata avrebbe richiesto l’intervento di giudici togati; ma su questo punto, pare vi possa essere un ripensamento da parte dello stesso Governo.
In definitiva, il decreto 1/11/2007 contiene norme che ledono i diritti individuali dell’uomo, tra l’altro a grave rischio di incostituzionalità e di violazione delle norme comunitarie, introduce una nuova normativa emergenziale, come risposta a problemi sociali, stabilisce una equazione tra fenomeno migratorio e delinquenza e, soprattutto, segna una profonda inversione di tendenza rispetto al programma dell’Unione che prevedeva il superamento della Legge Bossi-Fini e dei CPT.
Riteniamo grave ed inaccettabile che un tema così delicato sia trattato in questa maniera, sull’onda dell’emozione sollevata da un episodio di cronaca; il fenomeno migratorio, anche in ambito comunitario, nella sua complessità merita una ben diversa considerazione ed un ben diverso approccio che coniughi le esigenze di sicurezza e di tranquillità dei cittadini, con il pieno rispetto della dignità umana e del principio di responsabilità individuale, evitando ogni possibile adito a rigurgiti razzisti che già si profilano all’orizzonte.
Torino, 8/11/2007
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI