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Ordinamento giudiziario e astensione dei penalisti
Redazione 27 giugno 2007 10:12
Comunicato dei Giuristi Democratici contro l'astensione indetta dalle Camere Penali per i gioni 3, 4 e 5 luglio 2007 e in favore di una rapida approvazione della riforma dell'ordinamento giudiziario

L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici, in relazione all'astensione delle udienze penali per i giorni 3, 4 e 5 luglio, proclamata dall'Unione Camere Penali Italiane

PREMESSO

- che il 31 luglio 2007 scade il termine di proroga all'entrata in vigore della c.d. riforma Castelli sull'ordinamento giudiziario, sulla quale i Giuristi Democratici ribadiscono il loro giudizio pesantemente negativo;

- che obiettivo prioritario nell'attuale fase, per tutti coloro che abbiano a cuore la tutela dei diritti dei cittadini e l'indipendenza e l'autonomia della Magistratura, deve essere quello di approvare entro quella data una nuova normativa in tema di ordinamento giudiziario rispettosa dei principi costituzionali;

- che i Giuristi Democratici hanno negli scorsi giorni fatto pervenire un appello ai Parlamentari del centrosinistra per una tempestiva approvazione della nuova normativa, individuando come punti assolutamente indispensabili: la riforma del concorso d'accesso alla magistratura, da rendere unico per tutte le funzioni, la previsione che il neo magistrato non possa essere destinato a funzioni di P.M. o di G.I.P. (senza deroghe), la rigorosa separazione delle funzioni fra magistratura giudicante e magistratura inquirente (con la previsione dell'incompatibilità distrettuale nel caso di passaggio da una funzione all'altra), l'abolizione del sistema del concorsificio per l'avanzamento di carriera e l'introduzione di criteri dettagliati per una necessaria valutazione periodica della professionalità anche ai fini della progressione nella carriera, l'abolizione dei poteri della Scuola Superiore della Magistratura di interferire nella valutazioni proprie del CSM sulla carriera dei magistrati, la previsione della temporaneità degli incarichi direttivi e semidirettivi;

- che, viceversa, l'azione dell'UCPI appare permeata da una logica di contrapposizione frontale con la Magistratura associata e centrata su quella vera e propria ossessione che è oramai diventata la separazione delle carriere tra Giudici e P.M., quasi che fosse la panacea di tutti i mali che affliggono la giustizia;

- che il comunicato con cui l'UCPI indice l'astensione appare caratterizzata da una apodittica e non spiegata convinzione circa un'accettazione passiva da parte del Parlamento di un ruolo preminente ed autoritativo dell'Associazione Nazionale Magistrati;

- che l'arma dell'astensione non può e non deve essere utilizzata per la risoluzione di conflitti tra UCPI e ANM, sulla pelle dei cittadini che quella astensione devono subire;

- che, in ogni caso, detta astensione finisce per avere come obiettivo finale, peraltro non confessato, quello di consentire l'entrata in vigore della riforma Castelli;

tutto ciò premesso

ESPRIME la sua forte preoccupazione perchè la brevità dei tempi a disposizione impedisce un ben più articolato e approfondito dibattito sulle modifiche all'ordinamento giudiziario, che andranno necessariamente integrate rispetto a quelle attualmente in discussione al Senato.

INVITA i Parlamentari ad approvare entro la data del 31 luglio 2007 un nuovo testo dell'ordinamento giudiziario onde scongiurare l'entrata in vigore della riforma Castelli.

AUSPICA che gli operatori del diritto e le forze politiche e associative aprano un serio dibattito sul sistema giustizia italiano.

DICHIARA, per i motivi suddetti, la propria contrarietà all'astensione dalle udienze indetta dall'UCPI per i giorni 3, 4 e 5 luglio.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

Ordinamento giudiziario e astensione degli avvocati
NO ALL'ASTENSIONE DALLE UDIENZE

Ancora una volta siamo in presenza di un'astensione dalle udienze di rilevante durata da parte dell'avvocatura, questa volta con la sorprendente novità della identità di vedute tra Unione delle Camere Penali e OUA, fino ad ora in netta contrapposizione.
Le ragioni di questa astensione sono state rinvenute nella contrarietà al Progetto Mastella sull'Ordinamento Giudiziario ed in particolare sulla questione della partecipazione degli avvocati ai Consigli Giudiziari; nelle more, il Senato ha approvato la nuova normativa che ha stabilito che gli avvocati non partecipino ai lavori dei Consigli Giudiziari quando si discutano i pareri per la valutazione della professionalità dei magistrati; in definitiva, il nuovo testo conferma, sul punto, quanto previsto dalla Riforma Castelli!
Ora, se é vero che comunque la questione é assai discutibile, occorre anche considerare che oggi i Consigli dell'Ordine assumono nei Consigli Giudiziari un peso maggiore che in passato, attraverso le segnalazioni in merito alla professionalità dei magistrati, di cui sia il capo dell'ufficio, sia il Consiglio Giudiziario devono tener conto ai fini degli avanzamenti in carriera.
Dunque, é difficile pensare che l'astensione, in particolare quella promossa dall'OUA, apertamente schierata, nella delibera di indizione dell'astensione, sulle posizioni del precedente Governo, laddove esalta il (presunto) confronto tra la politica ed i soggetti della giurisdizione "nella prospettiva di garantire una riforma ispirata solo a principi di laico e sano efficientismo, nell'ovvio rispetto delle garanzie", possa essere mantenuta in una situazione, per un verso, sostanzialmente identica a quella delineata dalla Riforma Castelli e, per altro verso, in presenza di un maggior peso assunto dall'avvocatura attraverso le segnalazioni.
Le vere novità nella materia sono, invece, da rinvenirsi nel fatto che l'avvocatura ha riconquistato una qualche autonomia dalla politica, nel momento che i suoi membri nei consigli giudiziari sono, a differenza di quanto prevedeva la Riforma Castelli, nominati tutti dal CNF, laddove il D.lgs. 25/2006 prevedeva che due membri (su quattro) fossero avvocati nominati dai Consigli Regionali.
In conclusione, stiamo parlando di questioni, pur rilevanti, ma che non attengono ai veri problemi della giustizia e, conseguentemente, non possono in alcun modo giustificare un'astensione come quella in corso.
Per tali ragioni, l'Associazione Giuristi Democratici ribadisce la propria ferma contrarietà all'astensione indetta da UCPI e OUA.
Torino, 17 luglio 2007
ASSOCIAZIONE GIURISTI DEMOCRATICI